Pubblicato il 19 Luglio 2022
Una giuria di sette uomini e cinque donne avrà il compito di decidere se debba essere condannato a morte o all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.
I pubblici ministeri e gli avvocati difensori trascorreranno le prossime 16 settimane discutendo del destino di Nikolas Cruz, l’assassino responsabile della strage all’interno della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, dove il 14 febbraio del 2018 furono massacrati 17 fra studenti e insegnanti.
Ai giurati oggi è stato mostrato il video che mostra Cruz mentre si aggirava per un edificio a tre piani della scuola.
Il video, catturato da 13 telecamere di sicurezza all’interno dell’edificio, non è stato mostrato nella galleria del tribunale, dove sedevano i genitori di molte delle vittime.
I 12 giurati e i 10 supplenti fissavano intensamente i loro schermi video.
Alcuni hanno iniziato ad agitarsi. Un giurato ha guardato lo schermo, ha guardato Cruz con gli occhi sbarrati e poi è tornato al video.
Il video è stato riprodotto nonostante l’obiezione degli avvocati di Cruz, i quali hanno affermato che qualsiasi valore probatorio è controbilanciato dalle emozioni che susciterebbe nei giurati. Hanno sostenuto che le dichiarazioni dei testimoni su ciò che è accaduto sarebbero state sufficienti.
I pubblici ministeri stanno usando il video per provare diversi fattori aggravanti, incluso il fatto che Cruz ha agito in modo freddo, calcolato e crudele.
Cruz, 23 anni, si è dichiarato colpevole per 17 capi di imputazione per omicidio di primo grado e altri 17 per tentato omicidio per coloro che ha ferito.
Durante il secondo giorno del processo, i giurati hanno ascoltato la testimonianza di Christopher McKenna, che era una matricola nel periodo della strage. Aveva lasciato la sua lezione di inglese per andare in bagno e si era scambiato i saluti con due studenti, Luke Hoyer e Martin Duque, mentre si incrociavano nel corridoio del primo piano. McKenna è quindi entrato in una tromba delle scale e ha incontrato Cruz che montava il suo fucile semiautomatico AR-15.
McKenna si è precipitato nel parcheggio mentre Cruz è entrato nel corridoio e ha iniziato a sparare. McKenna ha allertato Aaron Feis, un assistente allenatore di football che fungeva anche da guardia di sicurezza. Feis ha accompagnato McKenna con la sua golf cart in un edificio adiacente per motivi di sicurezza, quindi ha raggiunto l’edificio da cui McKenna era fuggito.
A quel punto, i suoni degli spari stavano già risuonando in tutto il campus.
Feis è entrato ed è stato colpito a morte immediatamente da Cruz, che aveva già ucciso Hoyer, 15 anni, e Duque, 14, e altri 8 ragazzi. Cruz ha poi proseguito attraverso il secondo piano, dove ha sparato nelle aule ma non ha colpito nessuno. Nel terzo piano, però, altre 6 vittime cadono sotto si suoi colpi impietosi.