Napoli piange per l’ennesima morte di un giovanissimo, il 18enne Arcangelo Correra morto all’alba di sabato 9 novembre raggiunto da un proiettile, a quanto pare esploso per errore, dalla pistola impugnata da Renato Caiafa, suo cugino, attualmente in carcere. L’ennesimo colpo al cuore per Anna Elia, madre di Renato, che nel corso della sua vita ha perso il marito Ciro, morto ammazzato, e l’altro figlio Luigi, ucciso da un poliziotto durante un tentativo di rapina mentre impugnava una pistola giocattolo.
Intervistata dal Mattino, Anna Elia ha detto di sapere perfettamente cosa sta provando Antonella, la mamma di Arcangelo, proprio perché ha vissuto sulla sua pelle il dolore per la perdita di un figlio. Un dolore che accomuna le due donne, ma Anna Elia ha chiesto un intervento dello Stato per porre fine a questa mattanza tra giovanissimi.
“Girano troppe armi, sono in tanti a vivere con la pistola addosso” – ha detto la donna e, a quanto pare, Arcangelo sarebbe morto per un proiettile partito durante un tragico gioco con una pistola. La donna però ha giurato che il figlio è un bravo ragazzo, che si arrangia facendo l’aiuto piazzaiolo. A distanza di poco tempo ha perso il padre e poi il fratello e ora deve convivere con l’incubo di aver ucciso il cugino.
Anna Elia ha detto che il figlio ha ribadito a lei la stessa versione detta alla polizia: quel colpo è partito per sbaglio dalla pistola che gli amici si stavano scambiando e ha raggiunto proprio la fronte di Arcangelo, che ha prima rassicurato gli amici: “Non è successo niente”, ma poi è stramazzato al suolo perdendo conoscenza. Inutile la corsa in scooter per portarlo in ospedale, Arcangelo era già morto.
Tutto ruota inevitabilmente intorno alla pistola dalla quale è partito il colpo letale, ma la donna esclude categoricamente che potesse appartenere a suo figlio. “Una pistola costa e mio figlio non aveva soldi per comprarla”. Ha quindi invocato l’intervento dello Stato affinché sia più presente nei vicoli di Napoli, per garantire un futuro ai loro figli.
Ma da dove è uscita quindi quella pistola? Renato Caiafa ha dichiarato che l’ha trovata appoggiata sulla ruota di un’auto parcheggio, senza riuscire a capire se fosse vera o falsa. Poi mentre la stava maneggiando improvvisamente sarebbe partito il colpo che ha stroncato la vita di Arcangelo Correra. Al momento Caiafa si trova in stato di fermo per detenzione e ricettazione della pistola, una Beretta 9×21, recuperata dalla polizia, ed è stato denunciato per il reato per omicidio colposo.
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