Parlare di un singolo Fleximan è improprio, poiché in tutta Italia si sta creando un vero esercito di Fleximan. L'”originale” è quello del Veneto, che ha avviato la moda di abbattere gli autovelox. La regione veneta è la più colpita in assoluto, ma sono tanti i piccoli emulatori nelle regioni del Nord, in Lombardia, in Liguria, in Emilia Romagna e in Piemonte. Proprio in Piemonte è stato identificato il primo Fleximan, un operaio 50enne piemontese identificato dai carabinieri per aver abbattuto due supporti utilizzati per il rilevamento della velocità presenti sulla statale che attraversa il Comune di Druogno, nel Verbano.
L’uomo è stato incastrato dalle telecamere di videosicurezza di un albergo, che ha filmato l’uomo mentre spingeva due autovelox facendoli cadere a terra. In realtà il danno è stato minimo, poiché gli autovelox arancioni abbattuti erano solo delle scatole vuote che diventano autovelox solo nel momento in cui all’interno si mette la telecamera.
In ogni caso tanto è bastato per incastrare il primo Fleximan, una figura eletta a supereroe, in alcuni casi a supereroina considerando che alcuni l’hanno raffigurato con un murales a Padova nei panni di Beatrix Kiddo, la vendicatrice armata di spada protagonista del film “Kill Bill” di Quentin Tarantino.
Benché non è stata resa nota l’identità del Fleximan piemontese, le Iene si sono comunque recate a Druogno, dove risiede l’uomo, per intervistarlo. Identificarlo non è stato facile per la Iena Alice Martinelli, ma in paese lo descrivono come “una persona buona, un po’ strana, anche se con un passato difficile”.
Alla fine Fleximan viene identificato e, anche se all’inizio è un po’ restio, spiega che “I Comuni con gli autovelox tirano su diversi milioni, fanno cassa in questo modo. Non mettono a posto niente qui”. Quando poi la Iena gli fa notare che da quando sono stati installati gli autovelox sono drasticamente calati gli incidenti, lui replica così: “Gli incidenti si evitano con la testa”, per poi concludere: “ognuno è libero di far quello che vuole, basta che non toccano le persone poi va bene”.
La Iena Martinelli ha incontrato anche Marco Zanoletti, sindaco del comune piemontese, che ha spiegato: “Prima dell’installazione degli autovelox avevamo qualche tamponamento, qualche auto uscita dalla carreggiata e anche qualche investimento di pedoni. Dopo averli messi abbiamo avuto un solo incidente in sei anni”.
Quando poi la Iena ha chiesto al sindaco di lanciare un appello a Fleximan, o ai suoi emulatori, lui ha risposto: “Ai Fleximan di turno dico solo che stanno buttando soldi della comunità. Quindi non è un gesto da eroe”.
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