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L’incubo di una parrucchiera: “Urla nella notte e vetri rotti, il mio persecutore mi conosce ma io non so chi sia”

Pubblicato il 29 Gennaio 2025

Dopo l’inquietante storia di un autotrasportatore 57enne stalkerizzato da mesi da due donne che neanche conosce, ecco arrivare un’altra vicenda che presenta delle similitudini inquietanti. È la storia di Giovanna De Felice, che ha raccontato al Corriere della Sera l’incubo che sta vivendo a sogni aperti.

Il trasferimento

Tutto è iniziato lo scorso aprile, quando la donna 44enne che di professione fa la parrucchiera si è trasferita da Bologna a Vergato, comune nel bolognese, dove ha acquistato una nuova casa. Era entusiasta di iniziare la sua nuova vita, ma purtroppo è stata presa di mira da un folle che ha iniziato a perseguitarla. Lei non sa chi sia, ma è convinta che lui conosce bene i suoi orari. In pochi mesi sono stati 5 gli episodi di danneggiamenti nella sua nuova casa e altrettante sono state le denunce.

I danneggiamenti

La 44enne ha spiegato che i problemi sono iniziati dalla prima notte trascorsa nella sua nuova casa, sita al pianterreno di una palazzina, quando sentì urla fortissime e una persona che lanciava mobili. Per un certo periodo non si sono verificati problemi, ma poi da novembre i casi di vandalismo hanno cominciato a susseguirsi con cadenza allarmante.

Il 28 novembre la donna, rientrando dal lavoro, trovò la porta sfonda e il vetro completamente rotto. Denunciò tutto ai carabinieri e fu costretta a riparare il danno, ma poche ore dopo ecco un altro episodio inquietante: qualcuno le lanciò contro la finestra della sua camera da letto un piccone che sfondò la finestra.

Altri atti di vandalismo si sono verificati in successione il 31 dicembre 2024, l’8 e il 15 gennaio. La 44enne, esasperata, ha raccontato la sua storia al Corriere della Sera, ma ormai da mesi non dorme più serenamente e teme che quegli atti di violenza prima o poi possano essere rivolti contro di lei.

Non sa chi sia, ma è convinta che l’autore di questi gesti conosce perfettamente i suoi orari di entrata e di uscita. Al momento è costretta a chiudere il negozio di parrucchiera quando è ancora giorno, per non tornare a casa di sera e per proteggersi ha installato pannelli antiproiettile e un impianto d’allarme, spendendo ben 7.000 euro. Sono solo palliativi e la donna potrà ritrovare la serenità perduta solo quando le forze dell’ordine acciufferanno il vandalo che la perseguita.

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