Paternò, il tragico destino di Antonio Iannaci: addio a uno dei testimonial per la vaccinazione a Catania

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Il virus gli aveva strappato via il padre e lui, Antonio Iannaci, aveva aderito alla campagna social lanciata da Pino Liberti, il commissario ad Acta per l’emergenza Covid dell’area metropolitana di Catania. Un appello doloroso, sentito che adesso, purtroppo, è diventato un lascito struggente. Perché l’assicuratore 43enne di Paternò, centro della provincia etnea, si è spento a causa delle complicazioni durante un intervento chirurgico.

“Esprimo il mio cordoglio. Alla famiglia vanno le condoglianze dell’Ufficio emergenza Covid di Catania”, scrive Liberti, sottolineando la forza di Antonio e l’importanza del suo gesto, con la sofferenza per la morte del padre, avvenuta appena una settimana prima dell’appello, visibile, tangibile, dilaniante.

Una morte che ha sconvolto parenti, amici, chi conosceva Antonio e sapeva della tragedia sopportata, chi lo aveva conosciuto e stimato attraverso la sua adesione alla campagna per proteggersi dall’aggressione del virus maledetto.

“E’ ANDATO VIA TROPPO PRESTO”

Lo piange anche il sindaco di Catania Salvo Pogliese, col quale ha condiviso la passione per la politica, : “Antonio Iannaci se ne è andato. Con lui se ne va un amico, un ex dirigente giovanile di Azione Giovani e di Alleanza Nazionale, un fratello con il quale abbiamo condotto numerose battaglie politiche all’Università e per Paternò, sua città natale. Antonio è andato via, troppo, troppo presto. Rimarrà nel ricordo dei suoi cari, della Comunità di Paternò, di Ignazio, Santi, Antonio, Ezio e Giuseppe, in quello di chi lo ha conosciuto, come nel mio caso, per il suo straordinario equilibrio, l’umanità e il senso del dovere, oltre che per il suo grande cuore, lo stesso che lo ha tradito strappandolo ai suoi affetti. Ciao Antonio, ti abbraccio forte, ovunque tu sia”.

“HA SEMPRE BUTTATO IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO”

“Presidente di Azione Giovani, Senatore Accademico dell’Ateneo di Catania, professionista indiscusso e persona di grande cultura con l’amore sempre forte per la politica, ma soprattutto amico fraterno – è il ricordo di Ignazio Mannino, vice sindaco di Paternò – Antonio Iannaci ci ha trasmesso il suo amore per la politica, la cultura, la musica e la storia; uomo di legge, dotato di grande intelletto e di un eccezionale equilibrio .Oggi mi resta indelebile il suo romanticismo politico associato alla grande capacita di concretizzare le idee in azioni. Antonio Iannaci ha rappresentato e rappresenta ancora nella nostra città, una comunità da lui voluta e creata assieme a me a Salvo Pogliese , a Santi Ciravolo, Ezio La Delfa, Michelangelo Santonocito, Antonio La Manna, Eugenio Guido, Giuseppe Sapia, Gianfranco Sava, Francesco Rinina, Salvo Arena, Sergio Virgillito. Sempre con disinvoltura e senza paura hai buttato il cuore oltre l’ostacolo, lo stesso che hai donato alle persone che ti hanno conosciuto, lo stesso che come dice Salvo Pogliese ti ha tradito e strappato a noi. Antonio un abbraccio forte e grazie per avermi trasmesso la staffetta con la fiamma che arde le nostre menti e alimenta le nostre passioni”.

“ERA SEMPRE GENTILE ED ELEGANTE”

“Ci sono notizie che ti gelano il sangue, ti rendono incapace di qualsiasi gesto, il tempo si ferma e immobilizza il tuo corpo. Sono queste le sensazioni che ho provato stamattina dopo avere appreso della prematura scomparsa di Antonio Iannaci – scrive Giancarlo Ciatto – Non so se sia lecito andarsene così, a soli 43 anni. Quello che so è che Antonio era un giovane uomo sempre gentile ed elegante. Di quella eleganza che nella nostra contemporaneità difficilmente si trova ancora. Ci si incontrava sempre di meno, ma quando accadeva c’era sempre garbo tra noi. Eravamo stati ragazzi, su sponde politiche opposte, ma questo non aveva mai fatto venire meno la stima profonda. Le parole che ci si scambiava erano sempre sobrie, pesate, ma mai di circostanza. Tutto nasceva dal rispetto. La nostra Città ha perso molte giovani vite in questi ultimi anni, e si potrebbe pensare ad una sorta di cappa che la opprime. A me piace pensare che il buon Dio conduce un altro tipo di riflessione e che, certamente, avrà in gloria Antonio. Possa la sua anima riposare in pace”.

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Alessandro Sofia

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