Pubblicato il 13 Agosto 2022
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di ANDREA BALDASSARRI SEGRETARIO UNIONE COMUNALE PD PIOMBINO
Personalmente non avrei avuto niente in contrario ad allargare la platea dei soggetti coinvolti nella Conferenza dei Servizi, come richiesto dal Comune.
Allo stesso tempo, però, non mi sembra che questo sia il punto politico più importante.
A me sembra che l’eventuale coinvolgimento di altri comuni o dei comitati, che sarebbero chiamati ad esprimere pareri non vincolanti, ammesso che sia tecnicamente possibile, potrebbe solo evidenziare ulteriormente ciò che tutti sanno, ossia la generale contrarietà della cittadinanza e del territorio a questo progetto.
In altre parole credo che queste iniziative non sposterebbero di un metro la situazione. La mia impressione è che mentre il Sindaco ed il Commissario litigano sui processi partecipativi (importanti, per carità) certi altri processi, molto più decisivi, stiano andando avanti e che siano piuttosto allarmanti.
Ricordo che l’ordinanza del Commissario Giani del 20 luglio avviava il procedimento per la localizzazione in banchina all’interno del porto di Piombino per un massimo di tre anni.
A seguito di questa ordinanza, Snam avrebbe dovuto, a regola, modificare la propria istanza, presentando un nuovo progetto, che riducesse a tre anni la richiesta per la concessione e individuasse la futura collocazione off shore della nave (perché il progetto da presentare dovrebbe essere unico).
Di questo progetto, ad oggi non c’è alcuna traccia.
Snam ha mantenuto l’istanza così com’è, anzi l’ha presentata negli stessi termini all’Autorità di Sistema Portuale. Erano 25 anni e 25 anni restano.
Perché Snam ignora le indicazioni del Commissario?
Non è che conta sulla copertura politica del governo per fare quello che meglio crede?
Così il rischio è che perdiamo il controllo del nostro porto o di buona parte di esso a favore di un soggetto che persegue i propri interessi e stop.
Magari in cambio di qualche risarcimento ai privati.
A me il problema sembra questo e credo che se lo dovrebbero porre sia il Sindaco che il Commissario, che litigano molto tra loro, mentre SNAM li tratta, entrambi, come se fossero trasparenti.
A proposito: proprio sulla base dell’emergenza, è stata imbastita tutta questa operazione, che prevede una deroga alla VIA.
Ora: come può una emergenza durare 25 anni? O anche solo tre anni? Le norme europee impongono il procedimento di VIA anche per opere già in essere. Lo impongono anche per un allevamento di suini o bovini. Come si può pensare che questo affare, con tutti i problemi che stanno emergendo dalle osservazioni degli enti competenti (problemi gravi, problemi di merito, legati all’ambiente e alla sicurezza tra cui quelli evidenziati dai Vigili del Fuoco per conto del Comitato Tecnico Regionale) sia esentato dalla VIA sine die? E con quali responsabilità per chi rilascerà l’autorizzazione?
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ANDREA BALDASSARRI SEGRETARIO UNIONE COMUNALE PD PIOMBINO