Pubblicato il 4 Aprile 2025
Un grave episodio di illecita appropriazione di beni pubblici ha scosso l’ospedale Riuniti di Anzio. Un operatore socio sanitario di 59 anni, in servizio presso il nosocomio, è stato arrestato con l’accusa di peculato per aver sottratto farmaci e materiali sanitari destinati esclusivamente all’uso ospedaliero, utilizzandoli per svolgere prestazioni domiciliari private in totale autonomia e al di fuori di ogni regola.
Prestazioni a domicilio con strumenti dell’ospedale
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Compagnia dei Carabinieri di Anzio, l’uomo si allontanava dal luogo di lavoro senza giustificazione, sottraeva farmaci e dispositivi medici da diversi reparti e li utilizzava per effettuare visite private a pagamento presso il domicilio dei pazienti. Le indagini, condotte con strumenti tecnici e appostamenti, hanno permesso ai militari di cogliere in flagranza l’operatore, bloccato subito dopo una di queste visite abusive.
Perquisizione choc: 65 chili di materiale sanitario sequestrato
La successiva perquisizione effettuata nella sua abitazione ha portato al rinvenimento di oltre 250 tra farmaci e dispositivi medici, tutti riconducibili all’ospedale di Anzio e destinati all’uso esclusivo sanitario. Il materiale sequestrato ha raggiunto un peso complessivo di circa 65 chili, suggerendo una raccolta sistematica e prolungata nel tempo.
Arresti domiciliari e braccialetto elettronico
Il Tribunale di Velletri, preso atto della gravità degli elementi indiziari raccolti, ha disposto per l’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari, motivo per cui vige la presunzione di innocenza.