Pubblicato il 4 Maggio 2022
Anche Instagram, per quanto più circoscritto possa sembrare, non nasconde insidie riguardo alle trappole del web e di questo ne è una conferma José Angel SR, 30enne noto come Pedofilo di Instagram, che ha adescato almeno 98 minori di 16 anni nel giro di un triennio con diverse tattiche.
La pena inflitta e i retroscena
Adesso il Pedofilo di Instagram è stato condannato a 686 anni di carcere dal Tribunale Provinciale di Madrid, una pena comunque inferiore rispetto 1.324 anni richiesti dall’accusa. Il tutto è arrivato dopo la confessione da parte sua di tutti i crimini commessi, dopo le scuse, comunque inutili per evitare la pena, nei confronti delle vittime e dopo le sue dichiarazioni nelle quali ha affermato di avere una “deviazione” che lo ha portato a commettere questi abusi. Oltre a ciò ha anche detto come non abbia affatto distrutto tutto il materiale pedopornografico che possedeva allo scopo di essere “scoperto e arrestato per non poter così continuare a commettere reati“.
Le tattiche messe in atto
Questi ultimi da parte del Pedofilo di Instagram sono stati commessi tra il 9 novembre del 2015 e 3 settembre del 2018 e sono stati fatti attraverso delle tecniche per far cadere agevolmente le vittime nella sua trappola. Una di queste era il fingersi una ragazza di nome Lorena e intrattenere conversazioni di ambito prettamente sessuale alle quali avrebbe fatto seguito un folto scambio di foto di nudo tra le due parti. Una volta che la vittima era caduta nell’inganno proponeva un rapporto a tre con lei e con un presunto amico. Successivamente la finta Lorena chiedeva alle povere vittime di andare prima a letto con lui e loro si mostravano contrari offriva regali e soldi. Un’altra tecnica era invece quella di mostrarsi come un uomo adulto e di raggiungere in un secondo momento un livello di intimità con lo scambio di foto e video in cui sia lui che i minorenni si masturbavano. In alcuni casi si finiva per avere rapporti sessuali completi e con un altro scambio, ovvero quello di messaggi di eccitazione sessuale, il tutto sempre “corredato” da foto e video in cui sembrava che tutti si stessero masturbando. I reati contestati a José Angel sono i seguenti: abusi su minorenni con penetrazione, reato commesso più volte, diffusione e possesso di materiale pornografico a minori, esposizione indecente e corruzione di minori.