“Le mie opere sono pensieri dipinti, esprimono ciò per cui mi mancano le parole”, così Sonja Streck descrive sinteticamente la sua arte e se stessa. Parole dipinte, colori pronunciati con una personalissima interpretazione degli spazi, dai confini sfumati, dalle linee interrotte, dai cromatismi che s’intersecano e sfumano, confondendosi e sovrapponendosi. Il pennello è il terminale di una personalità che è unica, irripetibile e non codificata perchè Sonja Streck interpreta l’arte come libera da ogni stile che sia sempre lo stesso: si ispira all’artista Gerhard Richter che diceva che le opere cambiano come un abito. Le piace lavorare in modo fluido: non vuole ancorarsi allo stesso vincolo creativo in nome di uno stile ben definito.
Circa quaranta opere, di grandi e piccole dimensioni, alcune con la tecnica mista della pittura su fotografia, una sorta di rassegna antologica della sua lunga attività, saranno proposte dal 9 al 23 novembre nella Beniamin Art Gallery, di via Umberto, 130 a Catania. Liliana Nigro, la curatrice anomala e trasversale della mostra di Sonja Streck, la definisce “anima colorata, capace di trasportare stati d’animo in colori, propone la vita dentro una tavolozza segnata da sfumature e ricca di emozioni, compone visioni di identità perdute che si racchiudono solo sull’altare dell’ arte”.
Tedesca di nascita, In Svizzera ha concretizzato importanti progetti artistici, “Sonja di Svevia”, ha scelto di essere catanese: vive in un edificio barocco che si affaccia su un’ala di Palazzo Biscari, molte sue opere sono ispirate dai colori della Sicilia e dei suoi paesaggi, con le colline, le profonde vallate, le scogliere, la profondità del mare. Così manifestata la sua “catanesità”, ormai matura.
“Sonja Streck in tutte le sue opere ha uno specifico linguaggio allegorico che consente di mettere in luce una poliedrica personalità artistica. Virtuosa del colore, dalla tessitura complessa, attraverso brillanti soluzioni simboliche e cromatiche riesce a creare effetti particolarmente suggestivi, contorni che si sfaldano e si ricompongono, in una perfetta geometria, in una visione frammentaria e sognante – scrive di lei Angela Rita Carbonaro che da direttrice della Biblioteca civica Ursino Recupero ospitò una sua personale – La parola dipinta, in cui il tratto pittorico si trasforma , come in una sorta di operazione alchemica, in straordinarie vertigini di fantasia che si fondono in una parabola creativa che viste in sequenza affascinano perché la pittura come la musica ha i suoi tempi, ritmi , colori, forme e accordi che nascono dal talento dell’artista”.
Il vernissage di “Pensieri a colori” si terrà sabato 9 novembre alle 19, in via Umberto, 130. La mostra sarà visitabile fino al 23 novembre, dalle 18 alle 20.
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