Sognavano di andare in pensione anticipata: truffa per oltre 11 milioni di euro

A 130 agricoltori era stato promesso di andare in pensione anticipata, oppure di avere un assegno più ricco semplicemente versando dei contributi volontari all’Inps. Quella promessa si è rivelata essere una clamorosa truffa, poiché quei soldi versati finivano nelle tasche di persone che, con l’ausilio di un ex funzionario dell’Inps, inserivano nei sistemi informatici dell’ente contribuzioni fasulle.

Questa mattina, 15 novembre, la Guardia di Finanza di Bergamo ha arrestato una persona, finita ai domiciliari, e sequestrato preventivamente 200.000 euro. L’Inps ha così potuto avviare la procedura dei trattamenti pensionistici finiti sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle, per poi avviare azioni di recupero.

Truffa ai danni dello Stato grazie allo zampino di un impiegato

Gli inquirenti ritengono che la truffa sia stata possibile grazie alla collaborazione di un impiegato corrotto della Direzione provinciale dell’Inps, responsabile delle pensioni dei lavoratori autonomi agricoli. Al momento sarebbero tre le persone iscritte nel registro degli indagati.

L’indagine partì dopo una denuncia risalente al novembre del 2022 presentata dalla Direzione Provinciale dell’Inps di Bergamo dopo serrati controlli interni. Gli indagati avevano oliato perfettamente il meccanismo, per una truffa ai danni dello Stato di ben 11 milioni di euro.

Nel frattempo il funzionario, per raggiunti limiti di età, è andato in pensione e quindi il meccanismo per frodare lo Stato è dovuto cambiare. Non era più possibile effettuare inserimenti fittizi nei sistemi dell’Inps, quindi la truffa è stata indirizzata verso altri cittadini bergamaschi che, dietro la promessa di un trattamento pensionistico migliore o di una pensione anticipata, versavano ingenti somme di denaro, per un totale di circa 200.000 euro, che in realtà finivano dritti dritti nelle tasche dei truffatori.