Pubblicato il 10 Settembre 2024
La prossima manovra del governo Meloni punta ad aumentare le pensioni minime. Attualmente per l’anno in corso il trattamento minimo di pensione, di cui ne beneficiano circa due milioni di persone, è salito a 614,77 euro per tutti i pensionati. Secondo l’ufficio studi della Uil pensionati nel 2025 il trattamento minimo pensionistico potrebbe passare dagli attuali 614,77 euro a 625,83 euro, cioè un aumento di circa 11 euro al mese.
Manovra 2025: cosa è previsto per le pensioni minime?
Giorgia Meloni ai microfoni di Rete 4 pochi giorni fa aveva ricordato che nell’ultimo biennio il suo governo ha lavorato per rivalutare tutte le pensioni che arrivavano a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate al costo della vita. Ha poi rivendicato la rivalutazione fino al 120% delle pensioni minime, che sono aumentate e che potrebbero aumentare ancora.
Sulla questione si è espresso anche Giancarlo Giorgetti, il quale ha ricordato che entro il 20 settembre bisognerà presentare a Bruxelles il piano strutturare di bilancio, dove l’Italia dovrà riportare la spesa e il rientro settimanale del debito pubblico. Il governo dovrà quindi presentare un piano pluriennale per contenere la spesa corrente e realizzare una legge di bilancio contenente tutti gli impegni programmatici da inviare al Parlamento entro ottobre. Proprio in occasione di questo passaggio sarà necessario indicare quali sono le fonti di finanziamento per puntellare il piano di aumento delle pensioni minime nel 2025.
Forza Italia e Lega vogliono un aumento ancora maggiore
Forza Italia e Lega sono d’accordo con il sostegno delle pensioni minime, anzi, puntano ad un aumento ancora maggiore. Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, ha chiesto una rivalutazione delle pensioni nel 2024, come già fatto nel 2023. Forza Italia chiederà agli alleati di aumentare le pensioni minime fino a 650 euro al mese. Considerando il patrimonio di ogni soggetto e i carichi familiari, si potrebbe anche inserire un tetto massimo per i pensionati sopra i 75 anni per contenere le spese.
Cosa succede con le pensioni più alte?
L’aumento però potrebbe essere molto più contenuto per le pensioni più alte. L’anno scorso ci fu una rivalutazione del 100% per le pensioni con importi fino a 4 volte il minimo, cioè 2.459 euro, dell’85% per le pensioni che superano questa soglia, del 53% per quelle che superano la soglia fino a 5 volte, del 47% per quelle che superano la soglia fino a 6 volte, del 37% per quelle che la superano fino a 8 volte e del 22% per quelle superiori fino a 10 volte.
Secondo questi dati, l’ufficio studio della Uil ha stimato che una pensione da 2.400 al mese passerà a 2.436 euro, una da 2.600 a 2.633,15, una da 3.200 a 3.225,44, una da 3.800 a 3.825,38 e una da 5.000 euro a 5027,75 euro.
Stime che non fanno affatto felice Carmelo Barbagallo, segretario dei pensionati Uil, il quale senza mezze misure ha detto che il governo vuole fare cassa con i pensionati, usando un meccanismo sfavorevole che penalizza chi ha trattamenti pensionistici superiori a 4 volte quello minimo. “La rivalutazione non è un aumento ma l’unico strumento che hanno i pensionati per recuperare in modo parziale l’inflazione dell’anno precedente. I pensionati sono il vero ammortizzatore sociale del paese” – ha detto amaramente Barbagallo.