Pubblicato il 15 Giugno 2023
Matteo Messina Denaro, ritenuto il mandante di decine di omicidi “eccellenti”, avrebbe pensato ad un altro efferato omicidio, questa volta proprio in famiglia: la nonna della figlia Lorenza Alagna.
Il dettaglio è emerso dal provvedimento con il quale i giudici del Riesame hanno respinto l’istanza di scarcerazione di Laura Bonafede, considerata l’amante del boss e arrestata lo scorso gennaio con l’accusa di aver favorito la sua latitanza.
I dissidi tra Matteo Messina Denaro e la nonna della figlia
Tra Franca Alagna, precedente compagna del boss, e la famiglia del padrino stavano nascendo contrasti sempre più insanabili che, secondo il boss, erano causati proprio da Filippina Polizzi, mamma di Franca e nonna di Lorenza. Per “risolvere” la questione il capomafia, secondo gli inquirenti, stava pensando di farla fuori e lo si evince da un messaggio risalente al 15 dicembre 2022 tra Messina Denaro e l’amante Laura Bonafede.
Secondo quanto scritto dai magistrati del Riesame: “Bonafede lasciava intendere che questi avesse manifestato il proprio intento omicidiario ai danni di Filippina Polizzi, madre di Franca Alagna e ritenuta la vera artefice delle frizioni familiari”.
La Bonafede, facendo riferimento ad una precedente comunicazione avuta con Messina Denaro, aveva detto “al punto 35 mi dici che porterai Quella a salutare Uomo”. Quella sarebbe Filippina Polizzi, mentre Uomo sarebbe il boss Leonardo Bonafede, padre della stessa Laura morto anni fa.
Il messaggio sarebbe quindi chiaro: portare Quella (la Polizzi) a salutare Uomo (Leonardo Bonafede), quindi nel mondo dei morti.
In ogni caso Lorenza Alagna decise di lasciare la casa dei Messina Denaro, dove viveva con la mamma, in seguito ai continui contrasti con la famiglia del padrino. Lorenza non ha mai avuto un buon rapporto neanche col padre che in un’occasione l’apostrofò malamente.
In ogni caso il boss non è riuscito a mettere in atto il suo piano criminoso, forse per mancanza di tempo dal momento che a gennaio del 2023 è stato poi arrestato.