Pubblicato il 13 Luglio 2022
Avrebbe dovuto accudire lo zio disabile con seri problemi psichici, invece ne era diventato l’aguzzino e lo sottoponeva a indicibili violenze. Il protagonista di questa bruttissima storia è un 25enne già noto alle forze dell’ordine di Mottola, in provincia di Taranto, fino in manette con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona.
Zio disabile sequestrato e picchiato con un bastone: i dettagli
I militari, entrati in possesso del video che ritraeva il giovane seviziare lo zio disabile, sono entrati nell’appartamento dove i due vivevano insieme e durante la perquisizione hanno trovato una stanza chiusa.
Una volta aperta quella stanza, i carabinieri si sono ritrovati dinanzi ad una scena agghiacciante: lo zio 57enne con gravi problemi psichici era tenuto sotto chiave senza la possibilità di uscire, senza acqua e senza un bagno.
Nella stanza c’era una porta-finestra che dava su un balconcino, da dove comunque l’uomo non sarebbe potuto scappare. Nel corso della perquisizione i militari hanno trovato una telecamera con tanto di trasmissione wi-fi e un bastone, lo stesso che il giovane utilizzava per picchiare lo zio, come evidenziato dal video sequestrato.
I carabinieri hanno scoperto che le immagini della telecamera presente nella stanza erano trasmesse in diretta sul cellulare del nipote, che quindi anche da remoto poteva controllare i movimenti dello zio.
La telecamera è stata sequestrata, mentre il 57enne è stato soccorso da un’ambulanza che lo ha trasferito all’ospedale. Sono state ritrovate delle ecchimosi sul corpo dell’uomo, che è stato affidato ai servizi sociali del comune di Mottola.
Il nipote, il presunto autore delle violenze del video, è stato portato in caserma e poi trasferito al carcere di Taranto, dove attualmente è in attesa del giudizio di convalida.
Video virali sul web
C’è un ulteriore particolare che rende questa vicenda ancora più agghiacciante: il video che ritraeva il nipote picchiare selvaggiamente lo zio risalgono a pochi giorni fa ed era stato condiviso sul web fino a diventare virale.
I militari vogliono capire se ci sono delle motivazioni che hanno portato il nipote a commettere violenze così brutali a danno dello zio disabile e se ci sono altri testimoni a conoscenza di questa brutale vicenda.