Pubblicato il 27 Ottobre 2023
Ancora non ci sono piste concrete da seguire per il caso-Kata, la bimba peruviana di 3 anni scomparsa ormai da mesi e che sembra essere stata inghiottita in un buco nero. Al vaglio le dichiarazioni di un’amichetta della bimba, la quale avrebbe dichiarato che Kata è stata presa dal lupo, che sarebbe dunque il suo presunto rapitore, anche se non sono emersi indizi dalle telecamere.
L’indagine è portata avanti dai “Cacciatori Calabria”, un’unità speciale dei Carabinieri addestrata proprio ad affrontare sequestri nell’ambito della criminalità organizzata, che al momento però non hanno trovato tracce della bimba.
Resta viva l’ipotesi di un rapimento a scopo estorsivo, anche se per il momento nessuno si è fatto vivo per un riscatto, così come resta in piedi la teoria secondo la quale Kata sarebbe stata rapita per errore, forse al posto della figlia dell’ex compagna di uno spacciatore.
Chi è il lupo?
Si continua dunque a cercare questo fantomatico lupo che avrebbe rapito Kata, benché tutte le piste seguite finora hanno portato in un vicolo cieco. Gli inquirenti ritengono che la bimba sia stata portata fuori dall’ex hotel Astor e sono risultati indagati lo zio materno, lo zio paterno, 2 cugine peruviane e un cittadino romeno.
Questi ultimi 3 erano stati visti uscire dalla struttura con un trolley e un borsone e si è pensato addirittura che Kata potesse essere stata nascosta all’interno del trolley. L’accusa contro ignoti è quella di sequestro di persona a scopo di estorsione nell’ambito della faida per il racket degli affitti tra le diverse fazioni, quella rumena e quella peruviana.
Gli zii invece erano finiti tra gli indagati per alcune tracce sospette ritrovate nei bagni delle rispettive stanze, ma anche in questo caso le indagini non hanno portato a nulla. I pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda hanno chiesto alle autorità peruviane di sentire 14 persone, tra le quali il nonno e uno zio di Kata.
In una telefonata arrivata dal carcere di Lima i due avrebbero detto che Kata si trova in Perù e che “avrebbero sistemato le cose”.