Il ”gongilo” è un piccolo rettile serpeggiante, in Sicilia conosciuto anche come ”tiraciatu”. Scopriamo il perché.
Probabilmente in Sicilia non ci si imbatterà mai in coccodrilli o orsi polari, ma nessuno vi giudicherà se urlerete davanti all’improvvisa apparizione di un ”tiraciatu”. Infatti, quel piccolo rettile serpeggiante e tondeggiante, per un siciliano – che di certo non è abituato alla presenza dei barracuda – può essere molto spaventoso.
Il piccolo animale è una figura a metà tra la realtà e la leggenda. Molti lo conosceranno come ”tiraciatu”, ”cocciu i sarda”, ”sardazza”, ”u tiru”, ma il suo nome italiano è ”gongilo” e il suo nome scientifico è ”Chalcides Ocellatus”. Il piccolo rettile è molto diffuso in Sicilia.
L’animale porta con sé misteri e leggende: tra le tante storie, si dice che curi la calvizie e che si dedichi al ”furto” di neonati.
Il gongilo ha le sembianze di una figura a metà tra il serpente e la lucertola, ha delle piccole zampe e può raggiungere i 30 centimetri di lunghezza. Usa poco le zampe, si muove serpeggiando e il suo corpo ha una forma cilindrica.
Si tratta di un animale ”sinantropico”, ovvero attratto da quelle strutture modificate dall’uomo, come sistemi fognari, parchi, giardini, infatti spesso si trova nei pressi di abitazioni dotate di un giardino con alberi e cespugli dove nascondersi.
È come quei volatili che fanno il nido sulle finestre della tua casa di campagna, solo che lui serpeggia. Se ami gli animali, non ti dispiacerà avere un minuscolo ”serpente” paffuto nel giardino di casa.
È diffuso prevalentemente in Sicilia, Sardegna, Nord Africa, Malta, Cipro, e in genere nella zona del Mediterraneo.
Ti starai chiedendo perché in Sicilia uno dei suoni nomi sia ”tiraciatu”. Ebbene il nome ha una spiegazione ben precisa: si dice che, in passato, il piccolo rettile fosse attratto dalla bocca dei neonati, divenne dunque molto temuto dalle mamme. Venne definito “tira fiato”, proprio per quell’inclinazione ad avvicinarsi al volto e alla bocca dei lattanti.
Si diceva anche che, se cucinato, potesse curare la calvizie, attraverso un composto oleoso estratto dalla sua cottura in padella, ma nulla è verificato.
Il gongilo è molto importante nei diversi ecosistemi, perché funge sia da predatore che da preda. Non è pericoloso per l’essere umano e si tratta, al contrario, di una specie innocua. Si muove principalmente di giorno e ha paura dell’uomo.
Contribuisce anche alla dispersione di alcune piante, come ad esempio il fico d’India. L’espulsione della pianta, mediante le feci, fa sì che venga dispersa sul territorio e che possa aumentare la capacità di colonizzazione, dunque si diffonderà maggiormente.
Dopo questo racconto, quando vedrai il piccolo rettile, saprai che non è necessario scappare.
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