Pubblicato il 23 Aprile 2021
Il Piemonte vuole riaprire e anche in fretta. Ma la situazione dei contagi non è ancora delle più rosee e lascia qualche perplessità non tanto sul passaggio della regione in zona gialla, quanto piuttosto sulla sua permanenza.
Il numero di positivi nelle ultime 24 ore invece di scendere è salito e non di poco. Occorre quindi accelerare sulla campagna vaccinale. Il Piemonte ci sta provando con l’apertura di un numero sempre maggiore di hub per la somministrazione di vaccini (ne aprirà uno anche all’intero del museo d’arte del Castello di Rivoli), ma il problema vero sembra essere la carenza di dosi.
Per un territorio che era arrivato a superare le 30mila dosi al giorno, le forniture statali sembrano non essere sufficienti. Così la Regione aveva contattato nei giorni scorsi alcune ambasciate straniere, come quella di Danimarca, alla ricerca di dosi inutilizzate di AstraZeneca. Richiesta che avrebbe rilanciato ancora ieri al Canton Ticino, chiedendo di potersi accaparrare le dosi acquistate e poi non distribuite. L’obiettivo è rifornire massicciamente i medici di base di vaccini a vettore virale (AstraZeneca e Johnson&Johnson) per dare una spinta alla campagna. Le trattative sono ancora in corso.
L’importanza di acquisire dosi per altri canali è palesata dai numeri. Se si pensa che solo ieri sono state vaccinate 26.575 persone, è chiaro da subito che il rifornimento di 12.800 dosi di Johnson&Johnson nella medesima giornata non può essere sufficiente, soprattutto se l’obiettivo resta quello di arrivare a 40mila somministrazioni a maggio.
Il Piemonte passerà in zona gialla?
Secondo il report del Ministero, riferito alla scorsa settimana, i dati sulla diffusione del virus sono comunque incoraggianti: scendono i nuovi casi, il numero di positivi per tampone, il numero di posti letto occupati e l’indice RT (da 0.75 a 0.66). Con valori come questi, il passaggio in zona gialla dal 26 aprile non dovrebbe essere in discussione. Sì, ma per quanto il Piemonte sarà in grado di rimanervi? Perché oltre all’aumento dei contagi, a far paura è anche il numero dei morti covid, ancora troppo elevato (46 i decessi di ieri).
Molto dipenderà dal comportamento dei singoli (gli assembramenti in zona gialla sono un rischio da calcolare) e dall’avanzamento della campagna vaccinale. I prossimi giorni saranno decisivi.