Pio e Amedeo professori per un giorno all’università

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I vip italiani si stanno divertendo a “salire in cattedra” in questi giorni, nel vero senso della parola. L’influencer Giulia De Lellis il 20 marzo terrà una lezione alla Bocconi per spiegare come ha ottenuto il successo. Sempre il 20 marzo Pio e Amedeo per un giorno svestiranno i panni di comici per indossare quelli di professori all’Università LUM (Libera Università Mediterranea) “Giuseppe Degennaro” di Bari.

Pio e Amedeo professori universitari

L’incontro con gli studenti è previsto mercoledì 20 marzo alle 10:30, durante il quale il duo comico parlerà di argomenti piuttosto seri, ma sicuramente col solito tono ironico, dissacratorio e scanzonato che lo ha sempre contraddistinto.

Uno degli argomenti centrali di cui si parlerà è la fuga di cervelli, un problema sempre più sentito al Sud dove spesso i giovani, anche se di talento, sono costretti a emigrare al Nord o peggio ancora fuori dall’Italia per imporsi e mettere in luce le loro potenzialità.

Il 20 marzo è la Giornata Nazionale dell’Università promossa dai rettori delle università italiane e patrocinata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, per questo motivo tanti personaggi influenti del web e della tv sono stati chiamati nei prestigiosi atenei italiani.

Pio e Amedeo parleranno col rettore Antonella Garzoni, ripercorrendo dall’inizio fino ad oggi tutte le tappe che li hanno condotto al successo. Si confronteranno poi con i giovani universitari, per bloccare la fuga di cervelli e cercare di capire come imporsi anche al Mezzogiorno.

Il piano B

Pio e Amedeo in un’intervista di un po’ di tempo fa rilasciata a Il Corriere, in caso di fallimento della loro carriera, hanno detto di aver già pronto un piano B: aprire una pizzeria. Hanno infatti scartato a priori l’ipotesi di partecipare ad un reality, ritenendo più dignitoso aprire una pizzeria.

Del resto in una puntata di dicembre di “Viva Rai 2!” non esitarono a prendere secchio e spazzolone improvvisandosi lavavetri, dimostrando quindi di non aver paura di “sporcarsi le mani” e fare qualche lavoro più umile.

Sempre in quell’occasione dissero che la comicità deve essere bipartisan e che, tra destra o sinistra, per loro non faceva differenza. “Si può scherzare su tutto – conclusero – anche sulle malattie, perché uno scherzo non cambia il corso degli eventi”.

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Redazione Nazionale

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