Pubblicato il 10 Giugno 2021
Continua la caccia agli assassini di Roberto Mottura, il 49enne architetto ucciso la scorsa notte dai ladri entrati nella sua abitazione di via del Campetto 33 a Piossasco, nel Torinese. Nelle prime fasi si era pensato che fosse stato un malore, magari causato dallo shock di trovarsi i malviventi in casa, a stroncare l’uomo, ma da un’esame più approfondito è emersa una ferita al basso ventre causata da una pistola di piccolo calibro.
Il fatto è successo intorno alle 4 nella bella villetta a due piani in via del Campetto, dove Roberto Mottura, architetto con la passione per la bici, viveva con la moglie Laura e il figlio 13enne. I ladri, dopo forzato uno dei serramenti sul retro della casa, a circa un paio di metri d’altezza dalla strada, e rotto il vetro con un martello (ritrovato nei carabinieri nei pressi dell’abitazione) sono entrati nella villetta. Ma è scattato l’allarme. L’architetto, che dormiva al piano superiore con i propri famigliari, è sceso per controllare, cogliendo i ladri sul fatto.
A questo punto la dinamica non è chiara, ma pare probabile che, in seguita ad una colluttazione i malviventi hanno fatto fuoco, per poi scappare dalla stessa finestra da cui erano entrati, senza portare via nulla. Le indagini, coordinate dal pm Valentina Sellaroli di Torino, sono comunque solo all’inizio.
Continua intanto la caccia ai ladri, probabilmente due, trasformatisi in assassini. I carabinieri della compagnia di Moncalieri e del comando provinciale di Torino hanno già disposto da ieri controlli e posti di blocco in tutta la provincia. La pista seguita dagli inquirenti resta per ora quella della rapina finita male. Una tragedia che ha scosso non solo la cittadina di Piossasco, ma tutto il Piemonte.