Pubblicato il 1 Ottobre 2021
Sono 3 i fermati per l’omicidio di Roberto Mottura, l’architetto di Piossasco ucciso a colpi di pistola nella notte del 9 giugno scorso nella sua villetta di via del Campetto.
I tre soggetti arrestati dalle Forze dell’Ordine sarebbero entrati nell’abitazione con lo scopo di rubare qualcosa, ma colti sul fatto da Mottura, forse in seguito ad una colluttazione, gli avrebbero sparato. Si tratta quindi di persone che nulla avevano a che fare con la vittima e che si erano introdotte in casa con la sola intenzione di compiere un furto.
Confermata quindi la pista iniziale, quella della rapina finita male, su cui si erano rivolte sin dalle prime fasi le indagini.
La dinamica della tragedia di Piossasco
Il fatto è accaduto nella notte dello scorso 9 giugno, intorno alle 4, nella villetta a due piani in via del Campetto, dove Roberto Mottura, architetto con la passione per la bici, viveva con la moglie Laura e il figlio 13enne. I ladri, dopo aver forzato una delle finestre sul retro della casa, a circa un paio di metri d’altezza, e rotto il vetro con un martello (ritrovato nei carabinieri nei pressi dell’abitazione) erano entrati nella villetta. Ma, al momento dell’intrusione, era scattato l’allarme.
L’architetto, che dormiva al piano superiore con i propri famigliari, era sceso a controllare, cogliendo i ladri sul fatto. Quindi, probabilmente in seguito ad una colluttazione, i malviventi hanno fatto fuoco con una pistola di piccolo calibro, per poi fuggire dalla stessa finestra da cui erano entrati, senza portare via nulla.
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