Pubblicato il 22 Giugno 2024
Un uomo di 38 anni originario di Ferentino è stato smascherato e denunciato per aver imbrattato uno dei più importanti monumenti archeologici del Lazio: il tempio di Giove Anxur a Terracina. L’atto vandalico risale al 13 maggio dello scorso anno e ha causato notevoli danni a una decorazione pittorica originale del II secolo a.C. L’uomo, trovato e interrogato, ha cercato di giustificarsi affermando di non essersi reso conto della gravità del suo gesto, considerandolo una semplice bravata. Tuttavia, le conseguenze legali potrebbero essere severe, con la possibilità di un processo in vista.
Chiusura delle Indagini
La Procura di Latina ha concluso le indagini preliminari nei confronti del 38enne, accusato di aver deturpato il sito archeologico. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti ha immediatamente segnalato l’episodio alle autorità competenti, fornendo le immagini dell’impianto di videosorveglianza e il registro degli accessi dei visitatori. Grazie a questi elementi, i carabinieri sono riusciti a identificare il responsabile, risalendo al 38enne tramite un’attenta analisi delle prove.
Potenziali Conseguenze Legali
Il 38enne rischia una pena che può variare da sei mesi a tre anni di reclusione, oltre a una multa compresa tra 1.500 e 10.000 euro. Nei giorni scorsi, è stata notificata la chiusura delle indagini, un passo che precede la possibile citazione in giudizio.
Storia di Vandalismo al Tempio di Giove Anxur
Il tempio di Giove Anxur non è nuovo agli atti di vandalismo. Proprio durante i giorni in cui si è verificato l’episodio del 38enne, erano in corso interventi di cancellazione di altre scritte vandaliche. Questi interventi, delicati e costosi, richiedono significative risorse finanziarie. In precedenza, per la pulitura delle mura dalle scritte vandaliche, erano stati spesi circa 450.000 euro.