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Caso plusvalenze: chiesto il rinvio a giudizio per Andrea Agnelli e altri ex dirigenti della Juventus

Pubblicato il 17 Luglio 2024

Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici devono essere processati. Ne è convinta la Procura di Roma, che ha chiesto il il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Juventus e altri ex dirigenti bianconeri.

Gli indagati, circa una decina, a seconda delle posizioni sono accusati di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni nell’ambito del caso sulle plusvalenze e alla manovra stipendi.

Il procedimento, coordinato dall’aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto Lorenzo Del Giudice, era arrivato all’attenzione dei magistrati capitolini dopo la decisione della Cassazione che lo scorso settembre aveva dichiarato l’incompetenza territoriale della Procura di Torino.

La richiesta dei legali bianconeri era stata motivata facendo notare ai magistrati della Suprema Corte che sebbene l’ipotesi di reato contestata agli indagati si era verificata a Torino, la Borsa si trova a Milano e i relativi server a Roma.

I giudici, accogliendo la richiesta delle difese, hanno fissato quindi la competenza territoriale nella Capitale.

I filoni in mano gli inquirenti sono due: i bilanci con le plusvalenze, ma anche alcune scritture private, quella che poi verrà ribattezzata “manovra stipendi”.

In modo particolare la carta Ronaldo “che non sarebbe dovuta esistere” – come emerso dalle intercettazioni tra Cesare Gabasio (capo dell’ufficio legale Juve) e il ds Cherubini – che riguarda Cristiano Ronaldo, circa alcuni emolumenti che il calciatore dovrebbe ancora avere e altre retribuzioni passate.

La querelle con il portoghese ha visto la Juve condannata dal Collegio arbitrale a pagare 9 milioni e 800 mila euro di arretrati, a fronte dei 19 e mezzo richiesti.

Una sentenza poi impugnata dal club bianconero.