Tra poche ore saluteremo il 2020. È stato un anno non facile, triste, segnato dalla sofferenza, dall’incertezza e dalla speranza. Questo è il momento in cui si tirano le somme sui mesi trascorsi, su ciò che è stato raggiunto e su quello che c’è ancora da fare. È importante fare il punto della situazione. E a conclusione di un anno complesso, la Questura di Caltanissetta traccia un bilancio dell’attività svolta.
“Quasi tutte le voci di reato sono in drastico calo – ha affermato il Questore Ricifari – ad eccezione dei reati compiuti attraverso sistemi informatici.È necessario fare molta attenzione, soprattutto in questi giorni che tanto si parla di vaccini e cure contro il Covid, a non raccattare rimedi miracolistici o non miracolistici promossi via internet. Vaccini e quant’altro solo nelle strutture pubbliche e autorizzate.
Stiamo attraversando e abbiamo attraversato un anno particolarissimo, in cui determinate fattispecie di reato, determinati comportamenti che costituiscono reato o violazioni di legge, si sono ridotti enormemente per via delle limitazioni poste al movimento, all’uscita, alla frequentazione di persone. Sono aumentati, invece, i reati commessi in ambito domestico.
Questo – ha aggiunto – ci induce a confermare un dato: la maggior parte dei reati contro la persona vengono compiuti in ambito familiare e domestico.
Sono aumentati gli episodi di reati di violenza sessuale, di violenza di genere e di violenza domestica, nella nostra Provincia, così come nelle altre province del Paese, dovute anche alla convivenza forzata. Ricordo che si può sempre contattare il 1522 per avere assistenza, e che le forze dell’ordine anche nel giorno di Capodanno, lavorano esattamente come gli altri giorni e quindi sono presenti e pronti a dare sostegno e aiuto a chi dovesse averne bisogno”.
“Tra operazioni di Polizia effettuate in questa Provincia – ha sottolineato – vorrei ricordare l’operazione “Attila”, compiuta dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato, lo scorso 2 dicembre.
Sono state arrestate 11 persone a seguito di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della locale Procura di Caltanissetta, per i reati di associazione per delinquere, finalizzata al reclutamento ed allo sfruttamento della manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi (caporalato), alle estorsioni, al sequestro di persona, alle rapine, alle lesioni aggravate, alle minacce, alla violazione di domicilio, alla violenza o minaccia per costringere a commettere un reato.
Questa operazione è collegata con l’omicidio avvenuto mesi prima di quel ragazzo che si era ribellato a questo genere di situazioni.
È un episodio di grande significato sociale, per gli interessi che è andato a colpire e per ciò che ha manifestato. Lo Stato si è mostrato compatto e unito. Abbiamo lavorato insieme con l’Arma dei Carabinieri, con la Magistratura e ci sono stati di sostegno anche le Istituzioni pubbliche, dal Comune, alle organizzazioni sindacali, di categoria. È stata una risposta di comunità ad un fenomeno come quello del caporalato che vede delle vittime, degli autori e dei profittatori.
Abbiamo individuato le vittime e gli autori diretti dell’azione di caporalato e dell’estorsione. Ci sono i profittatori, che non avranno scampo in questo 2021. È un impegno che prendo personalmente, che hanno preso i poliziotti, i carabinieri e i magistrati che stanno lavorando su queste inchieste. È una cosa intollerabile che cittadini italiani, imprenditori italiani, persone che appartengono al mondo del benessere si approfittino in maniera bieca, incivile e assolutamente criminale. Gli presenteremo il conto”.
Il 2020 è ormai agli sgoccioli e questo è anche il momento in cui c’è chi fa esplodere da balconi e terrazze petardi o altro materiale esplodente, trascurando i rischi e le conseguenze che possono scaturirne dall’utilizzo. Ieri, personale della Polizia di Stato di Gela, ha proceduto, a carico di un cittadino cinese, titolare di un’attività commerciale sita in contrada Pampinella, al sequestro di circa 3 kg di artifici pirotecnici, perché privo della licenza prevista per la vendita di questi materiali.
Per quanto concerne il consumo di stupefacenti, non è diminuito, ma si sono modificate le modalità di cessione e diffusione delle sostanze. “La costrizione all’interno delle mura domestiche avrà favorito l’uso di determinate sostanze piuttosto che di altre. E si sono modificate le modalità di erogazione.
Altro dato rilevante – ha proseguito – che quest’anno dovrebbe essere contenuto, è quello dei reati da “stupidità conclamata”, tipici del Capodanno e del Carnevale, quando gruppi numerosi, si riuniscono tutti in uno stesso luogo, e questo può portare ad effetti nefasti: conflitti tra ubriachi, comportamenti fuori dalle righe.
Se adottiamo comportamenti insicuri e li adottiamo collettivamente, abbiamo come risposte dei fatti drammatici, assolutamente prevedibili per persone dotate di un minimo di buon senso. Stupirsene il giorno dopo, è ipocrita e profondamente stupido. Una raccomandazione generale, quindi, a comportamenti più responsabili.
In questo momento – ha detto – bisogna porre molta attenzione a quei comportamenti ritenuti “bravate” che, invece, sono spesso portatori di un disagio più pesante e talvolta sfociano in episodi molto più gravi, come è avvenuto a Gela, Niscemi e Caltanissetta. Gang di giovani, faide tra gruppi, spesso per motivi futili, che poi finiscono, inevitabilmente, per coinvolgere soggetti più avanti di età (genitori, fratelli) in una escalation di comportamenti che stiamo cercando di frenare con tutti gli strumenti possibili. C’è una crisi profonda nella coscienza collettiva, un deficit di autocontrollo e di educazione.
In un momento così grave e difficile per il Paese – ha continuato – vorrei rivolgere un grazie sincero agli operatori di Polizia, a tutti i miei dipendenti e in qualità di Questore, autorità provinciale di Pubblica Sicurezza, mi permetto e sono contento di estendere questo grazie a tutti coloro che hanno questa qualifica, a tutti i Carabinieri, a tutti gli appartenenti alla Guardia di Finanza, al corpo della Polizia Penitenziaria e alle Polizie Locali”.
Con la pandemia, l’attività delle forze di polizia ha subito un cambiamento. Ai compiti di prevenzione e contrasto della criminalità, si sono aggiunte le attività legate ai controlli per il rispetto delle regole al fine di contenere la diffusione del virus.
“È stato un anno particolare e per qualche verso difficile – ha affermato – soprattutto dal punto di vista organizzativo e dei moduli operativi che sono stati stravolti. Siamo stati come altri, una di quelle categorie, che non si è fermata.
A noi è stato chiesto di esporci, di occuparci della sicurezza sanitaria dei cittadini, lo abbiamo fatto con i dispositivi individuali di protezione, con dei protocolli che sono stati individuati dal nostro Dipartimento della Direzione di Sanità, che ci ha assistito sempre con attenzione. Siamo riusciti a contenere la diffusione della pandemia all’interno dei nostri uffici e le misure messe in atto, sono state efficaci.
Un Paese, come il nostro, dove per difendersi dal contagio di una pandemia, c’è bisogno e si invocano più controlli, più guardiania, da parte delle forze di polizia, è un Paese che è imploso nel suo sistema culturale di valori. Credo che prima di tutto, bisognerebbe fare ricorso, ad un principio che è forse quello più in crisi: la responsabilità individuale e sociale dei propri comportamenti.
Troppo spesso abbiamo osservato, anche in questa Provincia, atteggiamenti fuori dalle regole nelle reazioni ai nostri controlli e commenti anche da parte di soggetti, che teoricamente si definiscono appartenenti alla società civile, che dimostrano come non abbiano sicuramente messo in fila in maniera corretta i propri ragionamenti.
Un augurio che voglio fare ai miei dipendenti, è quello di rispettare sempre il principio di responsabilità individuale nei propri comportamenti individuali, sociali e professionali e del riflesso che questi comportamenti hanno sul mondo. E questo è lo stesso tipo di augurio che faccio al nostro Paese, a tutti”.
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