Pubblicato il 9 Gennaio 2023
La situazione è gravissima in Brasile, dove i sostenitori di Bolsanaro che non riconoscono l’elezione del presidente Luiz Inacio Lula da Silva hanno attaccato il Parlamento, mettendo in atto un vero colpo di Stato. Sono 400 le persone arrestate, mentre la polizia e l’esercito hanno sgomberato i locali occupati, ma la situazione resta tesissima.
A tener banco è anche l’atteggiamento della polizia, ritenuto troppo morbido nei confronti dei vandali che hanno assaltato il Parlamento, ed è diventato virale un video trasmesso da Rete Globo che addirittura ritrae i poliziotti che si fanno selfie mentre alle loro spalle succede il finimondo.
Poliziotti si fanno selfie durante l’assalto al Parlamento: infuria la polemica
Una vera bufera ha investito i poliziotti brasiliani, immortalati da un video di Rete Globo che durante l’assalto tra sorrisi complici si scattavano tranquillamente foto e selfie, proprio durante l’assalto al Parlamento dei sostenitori di Bolsonaro.
L’episodio è decisamente preoccupante, anche perché ricalca per grandi linee l’assalto al Congresso negli USA da parte dei sostenitori di Trump che non accettavano il verdetto che vedeva vincitore Joe Biden.
I commentatori di Rete Globo sottolineano come i poliziotti, invece di intervenire, si scattano sorridenti dei selfie come se fossero ad una gita di famiglia.
In altri video si vedono gli stessi poliziotti filmare i vandalismi, mentre in alcuni casi addirittura marciano al fianco dei dimostranti.
La reazione di Lula
Lula, eletto nuovamente presidente del Brasile, ha attaccato duramente la polizia e le autorità di Stato accusandole di non aver fatto nulla per impedire quello scempio.
La prima testa caduta è quella di Ibaneis Rocha, destituito dal suo incarico di governatore del distretto federale di Brasilia. Lo stesso Ibaneis in un video si era scusato con Lula per non aver preso le contromisure necessarie per frenare l’invasione al Parlamento brasiliano, ma non è servito a molto.
Intanto è stato destituito dal suo ruolo di segretario alla Sicurezza anche Anderson Torres, attualmente negli Stati Uniti, che ora rischia anche l’arresto.