Pubblicato il 10 Aprile 2024
Una ventina di poliziotti incappucciati della Brigata di ricerca e intervento (Bri) ha fatto irruzione in una casa a Rouen, nel nord della Francia, convinti di arrestare alcune persone sospettate di aver provocato danni al sito della cementaria Lafarge lo scorso dicembre a Val-de-Reuil. L’azione è stata irruenta e per certi versi brutale e sono finiti in manette un uomo 50enne che fa il camionista, la moglie 54enne che lavora come insegnante di danza e il figlio di 18 anni. Solo dopo alcuni minuti i poliziotti si sono resi conto di aver commesso un terribile errore e che avevano fatto irruzione nella casa sbagliata.
L’irruzione
I fatti si sono svolti la mattina dell’8 aprile, quando i poliziotti poco prima delle 6:00 del mattino era pronti a fare irruzione nella casa. Il 50enne stava per andare al lavoro ma, quando ha aperto la porta, si è trovato di fronte ad una scena surreale: almeno 20 agenti di polizia armati fino ai denti, incappucciati e con l’elmetto pronti a sfondare la porta di casa.
Il povero camionista ha chiesto spiegazioni e ha detto che si trattava di un errore, dal momento che abitava in quella casa da solo 3 mesi. Gli agenti però non hanno voluto sentire ragioni e hanno fatto irruzione in casa, salendo al primo piano dove dormiva la compagna dell’uomo.
La donna alla stampa locale ha detto che era mezza nuda e che gli agenti sono stati molto violenti e molto aggressivi, aggiungendo che sono letteralmente impazziti quando ha chiesto quanto meno di potersi vestire. Secondo le sue dichiarazioni l’hanno poi fatta mettere in ginocchio e, dopo averla fatta vestire dietro le sue insistenze, l’hanno ammanettata. Lei tremava, piangeva e chiedeva spiegazioni, ma nessuno degli agenti ha risposto.
Al primo piano c’era anche il figlio della coppia, studente di psicologia, che ha denunciato di essere stato trascinato fuori dal letto per essere ammanettato, senza capire cosa stesse succedendo.
Il clamoroso errore
La famiglia era terrorizzata e solo dopo una mezz’ora gli agenti, dopo aver accertato l’identità dei residenti, hanno capito che avevano commesso un clamoroso errore e se ne sono andati via senza rilasciare spiegazioni. “Scusate per l’inconveniente” – è l’unica frase che gli agenti avrebbero detto alla famiglia. Terrorizzata la 54enne, che ha detto: “Era come un brutto film o un videogioco”.
Il camionista è tornato al lavoro il 9 aprile, il giorno dopo, ma ha ammesso che una volta uscito di casa era traumatizzato e si guardava intorno per verificare se ci fosse qualcuno in zona a seguirlo. Il figlio, dopo l’irruzione della polizia, ha invece trovato la forza per andare all’università e sostenere un esame.
Remi Coutin, pm di Evreux, ha detto che si è trattato di un clamoroso errore e si è detto molto dispiaciuto. A quanto pare la persona che la polizia voleva arrestare ha cambiato indirizzo, traendo in inganno gli agenti. Le scuse del pm probabilmente non basteranno a placare la coppia, furiosa per l’accaduto, che ha già contattato un avvocato e sta valutando l’ipotesi di fare causa per ottenere un risarcimento.