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Violenza sulle donne

“Da grande voglio fare il poliziotto per mettere papà in galera”, il tema a scuola di un bimbo rivela una storia familiare di violenze e maltrattamenti

Pubblicato il 30 Luglio 2024

Molti bambini sognano da grandi di fare i poliziotti, un mestiere affascinante che consente di combattere il crimine e i “cattivi”. A volte però i cattivi sono molto più vicini di quanto potessimo pensare, perfino in casa. E infatti un bambino di una scuola della provincia di Biella il “cattivo” ce l’aveva proprio sotto il tetto ed era il papà. In un tema, dove i bambini venivano invitati a raccontare quale lavoro volevano fare da grandi, un bimbo ha scritto: “Voglio fare il poliziotto per mettere papà in galera, così non toccherà più la mamma”.

La preoccupazione della maestra dopo il tema

La maestra aveva intuito che dietro lo sfogo del bambino poteva celarsi qualcosa di molto più grave, così ha subito allertato la direzione dell’Istituto scolastico che a sua volta ha inviato una relazione dettagliata alla Procura di Biella. I carabinieri hanno avviato le indagini e dai primi riscontri è emerso che effettivamente il bambino viveva in una situazione familiare complicata che andava sicuramente attenzionata.

I maltrattamenti raccontati dalla madre

I militari hanno avvicinato la madre 42enne del piccolo, che in un primo momento si era chiusa a riccio facendo solo parziali ammissioni. Pian piano i carabinieri hanno conquistato la sua fiducia, spingendola a raccontare anni di maltrattamenti e di violenze del marito alcolizzato, anche davanti ai figli piccoli.

Insieme ai servizi speciali i carabinieri hanno dunque predisposto un domicilio protetto per la donna e i bambini e, durante un controllo in casa, hanno scoperto delle armi nascoste. Sopra il frigorifero era appoggiata una pistola con il caricatore inserito e pronta a fare fuoco, mentre nel ripostiglio è stato trovato un fucile con delle cartucce. Entrambe le armi avevano la matricola abrasa.

L’uomo è quindi stato arrestato per ricettazione e detenzione di armi clandestine, denunciato per maltrattamenti in famiglia e percosse e trasferito al carcere di Biella dove al momento è a disposizione del pm che sta coordinando le indagini.