Sul banco di accusa una carta prepagata, caricata ogni mese con 2 mila euro da un conto del sindacato Ugl
I fatti risalgono al 2014, anno in cui l’attuale deputata di Forza Italia avrebbe, secondo l’accusa, speso una cifra totale di oltre 22 mila euro per impieghi personali con una carta di credito prepagata caricata ogni mese con 2 mila euro provenienti da un conto del sindacato Ugl.
La pena decisa dal pm parla di 6 mesi di detenzione per appropriazione indebita, pena che può essere sospesa se l’ex governatrice del Lazio restituirà la somma di 25 mila euro all’Ugl.
L’avvocato Irma Conti però, per la difesa della deputata reputa che le prove in possesso del giudice non siano state valutate in modo adeguato: ci sarebbero alcune prove che testimonierebbero l’impossibilità di ricondurre a Renata Polverini alcune di queste spese. E’ stato infatti predisposto un appello.
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