“Ed arriva la letterina di Aspi per cercare d’intenerire il governo sui presunti difetti costruttivi del ponte Morandi, che a loro dire sarebbero causa del crollo, guarda caso mentre stanno emergendo molti elementi dal dibattito in sede peritale, Aspi col supporto dei suoi consulenti tecnici di parte vuole mettere i puntini sulle i individuando in autonomia le cause del crollo e facendo filtrare ai giornali le sue teorie” – è quanto si legge nella nota di Egle Possetti.
“È importante però ricordare – prosegue la nota – che la risposta sulle cause del crollo deve pervenire solo dagli esiti dell’incidente probatorio con le deduzioni finali dei periti (che non sono i consulenti tecnici di parte), certo anche noi potremmo dare ora ai giornali le nostre valutazioni di parte ma sarebbe scorretto nei riguardi del lavoro dei periti che non hanno ancora consegnato le loro conclusioni”.
Infine un appello alle istituzioni: “Noi abbiamo il coraggio della verità, – conclude la nota – non ricorriamo ad espedienti: ancora una volta vergogna, ma tanta, penso che forse l’acqua si stia alzando ed inizi a mancare il respiro, in questi casi si può anche iniziare ad urlare a pieni polmoni qualcosa di non dimostrato, vedremo se la verità riuscirà a trionfare o ci sarà posto ancora una volta solo per la vergogna in questo Paese: occorre determinazione anche da parte delle istituzioni che devono dare un taglio a questo balletto, un po’ di tristezza ma ancora più energia e determinazione ad andare avanti”.