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Ponte sullo Stretto

Ponte sullo Stretto, la battaglia della associazioni ambientaliste: “L’impatto sarebbe devastante”

Pubblicato il 14 Ottobre 2024

Un documento composto da oltre 600 pagine di osservazioni, scritte da 39 esperti e docenti universitari, rafforzerebbero la tesi che il progetto del Ponte sullo Stretto comporta un impatto ambientale gravissimo e irreversibile, non mitigabile né compensabile.

Ne sono convinte le associazioni Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Man, Wwf Italia, insieme con altri enti e comitati, che lo hanno presentato alla Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente.

Un documento col quale si contesta sia il metodo sia il merito delle integrazioni depositate da Stretto di Messina Spa rispondendo alle richieste della Commissione.

Le osservazioni dimostrerebbero che gli impatti, anche se minimizzati dai progettisti, non possono essere ridotti o compensati in maniera efficace.

“L’analisi della società proponente manca di una valutazione complessiva degli effetti cumulativi, violando la normativa vigente. Particolarmente critica è la sezione dedicata alla Valutazione d’Incidenza Ambientale per le aree della Rete Natura2000, con compensazioni giudicate non adeguate o in contrasto con le linee guida del Ministero”, affermano le associazioni.

“Compensazioni inadeguate sono state evidenziate anche per quanto riguarda l’impatto su risorse idriche, cave e discariche. Il progetto del ponte, inoltre, viene descritto come un’opera ideologica e politicamente voluta, la cui opzione zero (non realizzare l’opera) non è stata considerata adeguatamente nel rapporto tra costi (ambientali ed economici) e benefici”, aggiungono.

“Le osservazioni sollevano inoltre importanti preoccupazioni sui rischi sismici, sui rumori e vibrazioni dei cantieri e sull’impatto sulla salute pubblica. Anche la biodiversità dell’area, in particolare l’avifauna, subirebbe danni irreparabili, con una sottostima delle collisioni tra uccelli e il ponte”, sottolineano.

Le Associazioni ambientaliste, infine, ritengono che la Commissione VIA non potrà che chiudere il procedimento con un parere negativo, escludendo ogni possibilità di approvazione con prescrizioni, a causa dell’enorme quantità di problemi strutturali e ambientali rilevati.