Nel suo intervento il leader della Lega ha ribadito che per il ponte l’apertura del cantiere avverrà “l’anno prossimo”. Salvini ha poi escluso rischi di infiltrazioni mafiose (“io mi fido della magistratura”), aggiungendo che il “Comitato tecnico-scientifico sarà composto dai più grandi esperti internazionali”, coinvolti per realizzare “la più grande opera pubblica al mondo, il ponte a campata unica più grande del mondo” che “sarà l’orgoglio dell’Italia nel mondo”.
La sfida sul Ponte di Messina vede la politica chiamare in causa il genio italiano e il Rinascimento. Da una parte Salvini, che chiede aiuto a Michelangelo, Raffaello e Leonardo, dall’altra la senatrice Barbara Floridia, del M5S, che replica a tono, spiegando che se a quei tempi ci fosse stata la Lega non avremmo proprio avuto il Rinascimento. Per Salvini, principale sponsor al governo dell’opera, “è il tempo di osare”. “L’Italia è la patria del Rinascimento – dice nel suo intervento in Senato – Se Michelangelo, Raffaello o Leonardo da Vinci non avessero osato, se fossero dovuti passare attraverso la commissione di studio costi-benefici, non avremmo quello che fortunatamente hanno fatto”, aggiunge mentre l’Aula non fa mancare qualche ironia, che si sente distinta dai banchi dell’opposizione.
Poi l’affondo del Capitano: “Bisogna osare. Se ci fossero stati all’epoca i 5 Stelle, noi milanesi le chiuse sui Navigli di Leonardo da Vinci non le avremmo mai viste, per intenderci, ci sarebbe il comitato anti Leonardo: ‘questo è un matto, vuole fare le chiuse sui Navigli, fermatelo, è denaro speso male'”. Parole che non vanno giù alla pentastellata presidente della Vigilanza Rai. “Lei – dice la messinese Floridia puntando Salvini – prima ha detto che se nel Rinascimento ci fosse stato il Movimento 5 Stelle oggi noi non avremmo le chiuse sui Navigli. Se nello stesso periodo ci fosse stata la Lega, non avremmo proprio avuto il Rinascimento”, scandisce applaudita dai senatori del suo gruppo.
“Mi conceda poi un consiglio non richiesto – conclude – i grandi geni del passato, come Michelangelo e Leonardo, non sono soltanto geni del fare, sono geni dell’essere. Se fossi in lei, non oserei il paragone”. Anche dal Pd bacchettata a Salvini: “Giravoltismo, altro che Rinascimento”, dice Nicola Irto, senatore dem, rivolto pure lui al vicepremier.
Il ponte sullo stretto di Messina è stato progettato secondo lo schema del ponte sospeso. Il progetto tecnico ad oggi è costituito da 8.000 elaborati progettuali e prevede: una lunghezza della campata centrale di 3.300 metri; una larghezza dell’impalcato di 60,4 metri; un’altezza delle torri di 399 metri; un’altezza del canale navigabile centrale di 65 metri per il transito di grandi navi. Sono i numeri del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che ricorda le caratteristiche dell’opera: 6 le corsie stradali previste (3 per ciascun senso di marcia compresa la corsia di emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno.
Il ponte è stato progettato con una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di “terza generazione” stabile fino ad una velocità del vento di 270 km/h. Grande attenzione è stata posta alle opere di collegamento: nel progetto definitivo sono previsti 20,3 km di collegamenti stradali e 20,2 km di collegamenti ferroviari.
“Per valorizzare il Ponte sullo Stretto sono già partiti lavori ferroviari e stradali per miliardi di euro sia in Calabria che in Sicilia. Si tratta di investimenti senza precedenti”, scrive il Mit, ricordando le parole del ministro Salvini.
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