Torna a riecheggiare nel quartiere di Ponticelli il frastuono delle bombe, lanciate da una camorra sempre più scatenata che non ha alcun rispetto per le vite umane.
E così in questa faida sanguinosa tra clan senza scrupoli e senza valori ci vanno di mezzo persone che non c’entrano nulla. Nella serata di eri, intorno alle 21:50, è esplosa una bomba in via Luigi Piscettaro che ha mandato in frantumi la vetrata esterna di un edificio. Una donna ed il figlio 14enne sono rimasti feriti dalle schegge di vetro e prontamente soccorsi dai sanitari del 118 per lievi escoriazioni, ma per fortuna nulla di grave. Naturalmente poteva andare molto peggio e, prima o poi, inevitabilmente ci scapperà il morto. Questo è quello che succede quando si “gioca” con le bombe.
Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine per effettuare i rilievi del caso. Le indagini sono state affidate al commissariato locale della Polizia di Stato.
Si presume che l'”avvertimento” fosse per un esponente del clan De Micco, che abita proprio nella zona. La faida di camorra vede infatti contrapposti da un lato i De Luca Bossa e gli alleati dei Casella, e dall’altra i De Martino, un tempo vicino ai due clan.
Ormai non si contano più gli attentati camorristici degli ultimi mesi a Ponticelli: dall’ordigno esploso l’11 maggio ai colpi d’arma da fuoco esplosi nel quartiere qualche giorno dopo, forse a scopo intimidatorio.
Il Comitato di liberazione dalla camorra ha rilasciato un comunicato stampa annunciando che non arretrerà dinanzi alle violenza camorristiche:
“Sappiamo che la battaglia per liberare Ponticelli dall’arroganza e protervia della camorra è lunga. L’ordigno esploso ieri sera nel cortile di un condominio in via Piscettaro contro l’abitazione di un esponente del clan De Micco è purtroppo l’ennesima conferma.
La deflagrazione ha infranto i vetri anche di un’altra abitazione ed alcune schegge hanno colpito una mamma e un bambino. Siamo preoccupati perché nella periferia Est di Napoli, le strade, i rioni e i cortili continuano ad essere campi di battaglia. L’ennesimo attentato dinamitardo è avvenuto a 50 metri da dove sorge il monumento per le vittime innocenti dell’agguato dell’11 novembre del 1989 quando una paranza di killer fece fuoco all’esterno del bar gelateria Sayonara.
Il Comitato di liberazione dalla camorra ancora una volta sottolinea l’importanza di tenere accesi i riflettori sui quartieri di Ponticelli, San Giovanni a Teduccio e Barra. Al terrore camorrista continuiamo a rispondere con la mobilitazione e le iniziative messe in campo in questi mesi con associazioni, cooperative, volontariato, comitati, scuola e chiesa. Il nostro appello lo rivolgiamo alle istituzioni e alle forze dell’ordine affinché oltre a mettere in sicurezza il territorio, si costruiscano vere e concrete opportunità per dare una alternativa di vita”.
Fonte foto: pagina Facebook Comitato di liberazione dalla camorra
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