Uno studente universitario a Porto Cesareo, nel Salento, ha avuto la brillante idea di iniziare a vendere aria di mare in barattolo e di promuovere il tutto attraverso un lavoro di immagine e packaging.
Si chiama Antonio D’Elia il ragazzo che ha cominciato a vendere aria di mare in barattolo e ad Agi ha detto: “L’idea è nata prendendo spunto da un business americano che qualche anno fa confezionava aria delle grandi città americane in barattoli di metallo. Loro ci mettevano davvero l’aria descrivendone la derivazione. Allo stesso modo l’idea l’ho reinterpretata in versione ovviamente ironica, da souvenir e territoriale. Volevo realizzare un piccolo souvenir diverso dal solito e che potesse strappare un sorriso”.
L’idea di vendere aria di mare in barattolo è venuta già qualche anno fa ad alcuni napoletani a Spaccanapoli, ma in questo caso nell’ambito leccese la storia si arricchisce di ulteriori particolarità legate innanzitutto al dialetto, alle limited editions e ai luoghi tipici della zona salentina. Sono in vendita infatti tre tipologie di aria che prendono il nome da tre diverse zone: “Nanzi la turre (ovvero “di fronte alla torre”, punto paesaggistico della torre di San Tommaso di Torre Lapillo), “La sapunara” (nome dell’insenatura storica di Torre Lapillo), e “Ientu ti tramuntana” (vento di tramontana, quello che rende lo Jonio calmo e cristallino).
I barattoli di aria di mare si trovano a pochi euro in diversi bar e i turisti li stanno acquistando in quantità industriale data la cifra bassa. Ogni barattolo – Antonio ha detto – che all’interno si trova il profumo, un qualcosa che deve stimolare la fantasia di chi lo acquista.
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