Pubblicato il 23 Novembre 2023
Dopo l’orrore e lo sdegno per la creazione della pagina “Le bimbe di Turetta” su Facebook, a sostegno del killer di Giulia Cecchettin, arriva un’altra bufera social che questa volta riguarda l’avvocato del 22enne: Emanuele Compagno.
Le dichiarazioni di Compagno avevano suscitano non poco scalpore prima dell’arresto di Turetta, che lui aveva definito: “un buono che le voleva bene e le faceva i biscotti”.
Qualcuno è andato a scavare nei vecchi post social dell’avvocato e ha scoperto frasi e messaggi a dir poco discutibili.
I post choc di Emanuele Compagno
Si tratta di post vecchi risalenti a qualche anno fa, come quello dell’ottobre del 2015 in cui scriveva: “Non capisco cosa ci facciano delle ragazzine vestite da p****e in giro per il paese. E nemmeno perché i genitori accompagnino i figli a disturbare suonando i campanelli”.
Altro post decisamente controverso è quello scritto il 25 novembre 2020, giornata contro la violenza sulle donne, che recitava così: “È giusto ricordare oggi che le vittime sono da entrambe le parti. È giusto ricordare tutti davanti alla violenza”.
E ancora, nel 2021, scriveva così: “L’alcol è una scusante per una donna, ma non per un uomo. Una totale deresponsabilizzazione della donna, come fosse un oggetto incapace di autodeterminarsi”.
Le giustificazioni di Compagno: “Sono stato male interpretato”
Compagno è stato raggiunto da Fanpage e ha provato a giustificarsi così: “Sono contro la violenza sulle donne. Sono stato interpretato male. Sarebbe assurdo credere che volessi esprimermi contro le donne che difendo quotidianamente per lavoro”. Ha inoltre spiegato che non ricordava esattamente quanto scritto.
La difesa legale di Turetta, che dovrebbe essere estradato sabato in Italia, è affidata a Compagno affiancato dal legale Giovanni Caruso, ordinario di diritto penale all’Università degli Studi di Padova.