Pubblicato il 12 Novembre 2024
Una vicenda incredibile è emersa a Cassino, nella provincia di Frosinone, dove gli investigatori del Commissariato di Polizia hanno scoperto che una dipendente di Poste Italiane non consegnava la corrispondenza a lei affidata. In una stanza della sua abitazione sono stati rinvenuti ben 40 chilogrammi di posta mai recapitata, contenente raccomandate, atti giudiziari e documenti bancari.
L’Inizio delle Indagini
Le indagini hanno avuto origine a seguito di una segnalazione proveniente da alcuni cittadini, che lamentavano la mancata consegna della posta in una zona specifica di Cassino. Gli investigatori della Polizia Giudiziaria, coordinati dal sostituto commissario Roberto Donatelli, hanno così avviato un’indagine rapida e mirata per verificare la veridicità delle lamentele.
La Scoperta nella Residenza della Portalettere
Durante l’operazione, gli agenti hanno fatto una scoperta inaspettata: la portalettere incaricata di quella zona aveva accumulato tutta la corrispondenza non consegnata in una stanza della propria abitazione. All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti atti importanti, raccomandate, e documenti sensibili che non avevano mai raggiunto i destinatari.
Le Conseguenze Legali
La dipendente di Poste Italiane è stata denunciata per violazione e sottrazione di corrispondenza, un reato particolarmente grave, dato il contenuto critico di alcuni dei documenti rinvenuti. La donna è stata immediatamente sospesa dal suo incarico, e non è escluso che possa affrontare anche un licenziamento a seguito delle accuse mosse contro di lei.
La vicenda ha destato scalpore sia nella comunità locale che tra i vertici di Poste Italiane, che stanno valutando le ulteriori azioni disciplinari da intraprendere.