Mancano ancora due mesi al Festival di Sanremo 2024, che sarà condotto a quanto pare per l’ultima volta da Amadeus, ma già iniziano ad accendersi piccoli focolai di polemiche. Qualche giorno fa Pupo dichiarò che gli fu rubata la vittoria nel 2010, quando si sarebbe scomodato addirittura il Quirinale poiché la vittoria della sua canzone con Emanuele Filiberto avrebbe provocato imbarazzi di tipo istituzionale.
Altre piccole polemiche sono nate dopo l’annuncio di Amadeus dei 27 cantanti in gara, una lunga lista dalla quale però sono rimasti esclusi molti nomi eccellenti, tra i quali Povia, che ha detto la sua sull’ennesima esclusione.
Povia aveva presentato un brano, ma è stato scartato, e ha raccontato la sua frustrazione all’Adnkronos: “Lo faccio ogni anno. Io sono pronto per Sanremo da 14 anni, ma Sanremo non è ancora pronto per me e per i miei brani sociali. Quest’anno ho fatto più di 110 concerti e il 2024 sarà simile perché ci sono già tante richieste, quindi il gradimento su di me c’è”.
Poi è arrivata la stoccata piuttosto pungente: “Tuttavia viviamo un’era dove si devono ascoltare solo canzoni d’amore, magari belle ma innocue, da non disturbare l’equilibrio culturale e ideologico di nessuno”.
Povia nel 2006 vinse il Festival con la canzone “Vorrei avere il becco”, che parlava dei valori della monogamia e della fedeltà coniugale, e la sua ultima partecipazione risale al 2009, quando si presentò con la sua discussa canzone “Luca era gay” dove affrontò il tema dell’omosessualità.
Nelle sue canzoni Povia ha sempre trattato temi piuttosto spinosi, come l’infanzia e la pazzia, e secondo il cantante questa è una cosa che disturba o intimorisce un po’ gli autori del Festival.
Povia è in “buona compagnia”, poiché tra gli esclusi eccellenti ci sono anche i Jalisse, rimbalzati per la 27esima volta consecutiva, vincitori del Festival 1997. Sull’esclusione ha avuto modo di ironizzare anche Fiorello, che con la sua solita tagliente satira ha bonariamente preso in giro l’amico Amadeus.
Povia però dell’esclusione non se n’è fatto un cruccio e si è detto fiero della sua posizione: “Sono un libero battitore, non ho parrocchie e amicizie influenti, non ho potere di scambio, mi autoproduco, non ho mai avuto una major che fa pressioni e neanche la voglio. Ho le mie idee e le espongo spesso con canzoni e dichiarazioni, quindi capirai…”.
Ha comunque chiuso la sua intervista in modo piuttosto conciliante: “Senza nulla a togliere alle tante canzoni in gara, il ‘fattore Povia’, che mi tiene fuori dal festival da quasi 15 anni, non dipende dalla canzone brutta o bella, anche se è più facile far pensare questo. Sono scelte e le rispetto, magari ci riprovo il prossimo anno”.
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