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cavallo

Prato: l’ultimo desiderio di Aurora prima di morire

Pubblicato il 24 Agosto 2024

Realizzare l’ultimo sogno prima di morire, quello di accudire un cavallo. È quanto è riuscita a fare Aurora, 80 anni, che sta affrontando un percorso di fine vita all’hospice Fiore di primavera di Prato, gestito dall’Asl Toscana Centro.

All’interno prestano assistenza gli operatori e i volontari di File, la Fondazione italiana di leniterapia che racconta oggi in una nota quanto accaduto.

Nei giorni scorsi, agli operatori dell’hospice e di File, la signora ha espresso, come una sorta di ultimo desiderio, quello di trovarsi faccia a faccia con un cavallo.

Date le difficoltà di far uscire dall’hospice Aurora, che si trova in carrozzina e non ha autonomia negli spostamenti, è stato deciso di portare un cavallo nel giardino della struttura.

Impresa resa possibile grazie anche all’azienda agricola Dei Re di Comeana, che ha condotto Ice, un cavallo di 18 anni, all’hospice.

Aurora, viene riferito, inizialmente intimorita, grazie al personale dell’hospice e agli operatori del maneggio si è sciolta a poco a poco, fino a prendere una carota e darla da mangiare al cavallo.

“Nella mia vita – queste le parole di Aurora riportate – ho sempre avuto paura dei cavalli, una paura inspiegabile e irrazionale, e così, adesso che sono arrivata alla fine della vita, ho provato a superare questo timore. Questa volta ce l’ho fatta a vincere questa atavica paura”.

“Dare valore e dignità alla vita, proprio come fanno le cure palliative, vuol dire anche cercare, quando è possibile, di dare spazio a quei desideri che assomigliano a sogni e che permettono, in qualche modo, di chiudere il cerchio e dare significato al tempo che resta”, spiega la presidente di File Livia Samminiatelli Branca.

“Ogni giorno negli hospice in cui operiamo gli operatori e i volontari di File cercano di esaudire i piccoli desideri quotidiani degli ospiti. Proteggere i desideri è un modo di prendersi cura della vita e delle persone ed esaudire questo desiderio di Aurora è stato reso possibile grazie a un formidabile lavoro di squadra”, conclude.