Lo ha annunciato oggi la sua Ong Viasna.
“Rischia da 7 a 12 anni di carcere”, ha precisato l’ong.
Secondo Viasna, la data del processo non è stata ancora fissata.
Questa vicenda è ampiamente percepita come una vendetta del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, al potere dal 1994, alleato di Mosca che imbavaglia ogni forma di dissenso.
La Bielorussia aveva bollato questo premio come una “decisione politicizzata”.
Fondata nel 1996 durante le massicce proteste a favore della democrazia in Bielorussia, Viasna ha iniziato la sua attività fornendo aiuto alle persone incarcerate e ai loro familiari. Il suo lavoro si è poi esteso alla difesa dei diritti umani in generale.
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