Primo intervento chirurgico al mondo, fatto in autonomia da un robot

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Si trattava di attuare un’anastomosi intestinale: taglio e collegamento delle viscere. E’ stato il primo intervento chirurgico fatto in autonomia da un robot. In operazioni simili, il minimo errore crea conseguenze difficilissime da affrontare in sala operatoria. Il robot è stato messo a punto daI ricercatori dell’università americana Johns Hopkins e ribattezzato Star (Smart tissue autonomous robot). Sui maiali, per il momento: i chirurghi hanno operato in laparoscopia, in modo più preciso rispetto alle mani umane: si tratta di usare un laparoscopio, cioè uno strumento dotato di una luce e di una telecamera a fibre ottiche. La notizia è stata pubblicata sulla rivista Science Robotics.

La chirurgia robotica

“Il robot esegue un’ampia gamma di attività in modo indipendente In ambito laparoscopico, tali interventi chirurgici sono ancora più impegnativi a causa della necessità di un’elevata manovrabilità e ripetibilità in diverse condizioni di movimento e di vista. Questa strategia autonoma avanzata consente all’operatore di scegliere tra piani chirurgici generati autonomamente e il robot esegue un’ampia gamma di attività in modo indipendente. Utilizziamo quindi la nostra strategia autonoma avanzata per eseguire la chirurgia laparoscopica robotica autonoma in vivo per l’anastomosi intestinale su modelli suini, per un periodo di sopravvivenza di 1 settimana. Abbiamo confrontato i criteri di qualità dell’anastomosi, comprese le correzioni del posizionamento dell’ago, la spaziatura della sutura, la dimensione del morso della sutura, il tempo di completamento. E’ stato dimostrato che i robot chirurgici esibiscono alti livelli di autonomia hanno il potenziale per migliorare i risultati per i pazienti e l’accesso a una tecnica chirurgica standard“.

De Mattos: “Non si tratta di sostituire gli umani”

Queste le parole di Leonardo De Mattos, responsabile del Laboratorio di robotica biomedica dell’Istituto italiano di Tecnologia e coordinatore dello sviluppo di dispositivi robotici, focalizzati in particolare su interventi alle corde vocali: “Non si tratta di sostituire gli umani, ma affiancare il chirurgo in questioni delicate”.

Così si è espresso Axel Krieger, l’ingegnere meccanico che ha guidato il lavoro: “Star ha eseguito la procedura in quattro animali e ha prodotto risultati significativamente migliori rispetto agli esseri umani che eseguono la stessa procedura“.

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Isabella Lopardi

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