Non c’è nessuna proroga all’obbligo di mascherina nei luoghi di lavoro, pubblici e privati, con l’eccezione di ospedali e Rsa. Saranno i singoli datori di lavoro a decidere se vogliono mantenere i protocolli vigenti, che prevedono l’obbligatorietà, oppure no.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, a Radio Anch’io su Rai Radio 1 ha dichiarato: “Sui luoghi di lavoro non è previsto l’obbligo, ci sono realtà con protocolli che ne prevedono ancora l’uso. Ci sono molti protocolli già in essere, figli di uno scenario diverso, in cui c’era un obbligo normativo sull’indossare la mascherina. Oggi l’obbligo non c’è più, in molti casi i protocolli verranno rivisti, in altri si riterrà opportuno mantenerli, ma è una fase che va gestita con grande senso di responsabilità e prudenza. Dobbiamo arrivare a convivere con il virus, il contagio zero non esiste”.
E ancora: “Sui supermercati dal punto di vista normativo non c’è più l’obbligo”. Tuttavia, per quanto riguarda dipendenti e commessi, “una sigla di una grande azienda di distribuzione attraverso un protocollo condiviso può prevedere ancora l’utilizzo della mascherina, ma è una scelta non più dettata da un obbligo normativo“.
I clienti di negozi, bar e ristoranti non avranno la mascherina obbligatoria da maggio ma esercenti, camerieri e baristi porteranno ancora le mascherine, in base al protocollo di sicurezza. Quest’ultimo sarà rinnovato/modificato nei prossimi giorni.
La Fipe è un’associazione che riunisce molti ristoratori: domanderà che esercenti, camerieri e baristi siano esentati dalla mascherina. I protocolli tra imprese e sindacato, che valgono per le aziende private, sono stati stilati due anni fa e rinnovati un anno fa: parlano ancora di obbligo. E’ previsto un incontro tra imprese e sindacati la prossima settimana: l’obiettivo è verificare se prorogare o modificare le regole attualmente in vigore. Si potrebbe passare dall’obbligo alla raccomandazione. Il ministro Renato Brunetta ha pronta una circolare per gli uffici pubblici: indicherà i criteri base di prevenzione e protezione sanitaria, raccomandando l’utilizzo di mascherina. Non si tratterà più di obblighi, ma di regole di comportamento, come l’utilizzo di mascherina negli uffici in caso di assembramenti.
Non ci sono previsioni riguardo al lavoro privato nell’ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza: l’obbligo cade, ma si raccomanda “di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico“. I protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, peraltro, sono stati rinnovati con le parti sociali tre settimane fa dai ministeri della Salute, del Lavoro e delle Attività produttive. In essi è diffuso quasi ovunque l’uso della mascherina. Il 4 maggio si deciderà sui protocolli: se variarli o lasciarli. Mario Draghi, nel suo primo discorso in Senato, aveva dichiarato: “Ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole”. Staremo a vedere.
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