Caso Ciatti, preoccupazioni per il processo all’omicida di Niccolò. Potrebbe arrivare la beffa. E giustizia per Niccolò potrebbe non essere fatta. Rassoul Bissoultanov, il principale imputato dell’omicidio del 22enne di Scandicci ucciso in un pestaggio in discoteca a Lloret de Mar (Spagna) nel 2017, ad agosto potrebbe uscire per scadenza dei termini di carcerazione preventiva.
E oltretutto, come evidenzia Luigi Ciatti, il babbo di Niccolò, «Giustizia non è stata ancora fatta, non è stato deciso il rinvio a giudizio». Per scongiurare il pericolo si è mossa anche la Farnesina. «Ho dato istruzioni alla nostra ambasciata a Madrid affinché intervenga formalmente presso le autorità spagnole sollecitando una rapida conclusione del procedimento penale», ha sottolineato il ministro degli Esteri, Luigi di Maio.
«So che il ministro Bonafede, con il quale mi tengo in stretto contatto sulla vicenda, ha indirizzato una lettera con analoga richiesta al suo omologo spagnolo». E da quanto emerge, «il procedimento è già incardinato presso il tribunale di Girona e dovrebbe cominciare ad aprile, maggio al massimo».
A sollevare la questione, era stato il sindaco di Scandicci, Sandro Fallani, che con un appello si era fatto a sua volta portavoce istituzionale dei fondati timori della famiglia Ciatti.
Cui il ministro Di Maio replica: «Caro sindaco desidero assicurarle che l’attenzione della Farnesina rimarrà costante sino a quando verrà fatta piena luce sul delitto e le relative responsabilità. La triste e dolorosa vicenda di Niccolò è oggetto della massima attenzione».
L’autore del pestaggio, Bissoultanov è figlio di ceceni rifugiati a Strasburgo. Ceceni sono anche gli altri tre complici tra cui Movsar Magomadov.
Come hanno scritto gli amici sulla pagina facebook del gruppo Pagina ufficiale. Giustizia per Niccolò Ciatti
«Rivedere quelle immagini e sentire le parole di papà Luigi arriva un brivido su tutto il corpo, un nodo alla gola e una lacrima non può far altro che scendere. Lotteremo tutti insieme affinché niccolò possa avere giustizia, quei tre mostri devono essere condannati a vita, niccolò indietro non può tornare, non può più vivere la sua vita e non meritano neanche loro di riprendersi la loro di vita».
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