Pubblicato il 25 Settembre 2024
Se non è record poco ci manca: un professore di ruolo assunto in una scuola in provincia di Treviso ha fatto la bellezza di 540 giorni di assenza in 3 anni: il primo anno di aspettativa, mentre negli altri due anni ha presentato certificati vari per diverse malattie. Assunto nel 2021, non si è mai fatto vedere a scuola e infatti i suoi studenti e colleghi non sapevano neanche chi fosse. Il prof ‘fantasma’ ha provato a riprendersi la cattedra lunedì mattina, ma è stato fermato all’ingresso. Il docente ha pensato di tornare sul posto di lavoro lunedì 23 settembre, ma è stato respinto sull’uscio. «Vada via, è licenziato».
540 giorni di assenza del professore: un nuovo record?
Come riferito da Il Gazzettino di Treviso, il professore dopo essere stato assunto con un contratto a tempo indeterminato ha chiesto un anno di aspettativa. Dopo il periodo di pausa il docente, invece di tornare al lavoro, ha iniziato a inviare una serie di permessi e di certificati medici per giustificare la sua assenza. Il professore dava la sua disponibilità a tornare a intermittenza, ma sempre nei giorni di chiusura della scuola.
I dirigenti scolastici hanno notato un’altra cosa sospetta: i certificati ogni volta erano per malattie diverse e di fatto il professore non ha mai attestato di avere una malattia di lungo corso e continuativa. Una situazione che ha impedito alla scuola di nominare dei supplenti annuali, costringendo gli alunni a cambiare continuamente insegnante in attesa del ritorno del professore di ruolo.
Tra l’altro la commissione medica di Bari aveva certificato l’idoneità del professore a lavorare, permettendogli così di percepire gli stipendi anche senza aver fatto un solo giorno di lavoro e rimanendo in Puglia, di cui è originario. All’inizio del nuovo anno scolastico l’istituto ha dato il benservito al docente, licenziandolo dopo 540 giorni di assenza.
Non è però ancora detto che su questa storia sia stata posta la parola fine, poiché il professore teoricamente potrebbe impugnare il provvedimento e riaprire una vicenda finora già piuttosto intricata e controversa.