Oggi, 28 gennaio, si è svolta a Brescia l’udienza preliminare per il professore di religione accusato di pedopornografia e di aver commesso atti sessuali su una minore di 16 anni, quest’ultimo reato contestato dal pm Alessio Bernardi. Gli avvocati che difendono l’uomo hanno chiesto il rito abbreviato, un procedimento penale che ha lo scopo di ridurre i tempi della sentenza e che prevede lo sconto di un terzo di pena in caso di condanna. In tal caso non c’è alcun dibattimento e il giudice decide esclusivamente secondo gli atti contenuti nel fascicolo del pm.
Come riferito da Il Giorno si sono costituiti parte civile la stessa studentessa, i genitori e la sorella. I familiari della 16enne hanno denunciato il professore 40enne dopo aver trovato sul cellulare dell’adolescente messaggi e immagini compromettenti che si sarebbe scambiata con il docente.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno così perquisito la casa del 40enne e sequestrato i suoi dispositivi elettronici, dove sarebbe stato trovato materiale pedopornografico. In seguito ad una consulenza informatica sarebbe emerso che l’uomo era un frequentatore abituale dei siti pedopornografici, e dopo le indagini sarebbe stato scoperto che avrebbe avuto anche rapporti intimi con la studentessa. Il professore era finito agli arresti domiciliari, tornando libero il 31 dicembre, e ora potrebbe essere giudicato con il rito abbreviato.
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