“Hai dimenticato di spegnere la localizzazione, e così ti guardo mentre entri in un bar chiamato Black Dog, e fai nuovi buchi nel mio cuore” – è bastata questa semplice strofa, presente nella canzone “The Black Dog”, brano dell’ultimo album “The Tortured Poets Department” di Taylor Swift, per regalare fama e popolarità al locale realmente esistente The Black Dog.
La canzone parla di un tradimento scoperto per caso guardando la localizzazione, che si sarebbe verificato per l’appunto nel Black Dog. Una storia inventata o reale? Questo non si sa, quel che è certo è che esiste davvero un locale chiamato The Black Dog, a Londra. Molti fan sono pronti a giurare che Taylor Swift, recentemente presa di mira dagli attivisti, parla realmente di un tradimento che ha subito da uno dei suoi ex.
La storia del tradimento è vera o no? Poco importa, anche perché da quando è uscita la canzone gli Swiftie (i fan sfegatati della cantante americana) hanno letteralmente preso d’assolto il pub londinese. I proprietari non possono che essere entusiasti e la signora Bottomley, una delle titolari, ha confermato che la pop star più volte è stata cliente del suo locale.
Il pub naturalmente ha subito cavalcato l’onda del successo, proponendo nel suo menu piatti e drink dedicati proprio a Taylor Swift, una sorta di “regina Mida” della musica e anche del marketing, come dimostra questa rocambolesca vicenda. Gli avventori possono ordinare il cocktail “Taylor’s Swift” o il panino “Swiftburger”, o magari comprare qualche simpatico gadget come felpe e magliette dove sono riportate frasi delle canzoni della cantante.
C’è però una domanda che gironzola nella mente degli Swiftie: chi è il traditore? La caccia è subito partita e le attenzioni si sono concentrate sull’attore inglese Joe Alwyn, che è stato con la cantante per 6 anni e che, sembra, abbia ispirato l’ultimo album della pop star. Alwyn ha comunque spiegato, in un’intervista al Sunday Times, di non essere mai stato a Vauxhall, dove si trova il pub.
Dichiarazioni smentite da Lily Bottomley, responsabile dei social media del pub, che invece in un’intervista a Sky News ha lasciato intendere che anche Alwyn era un cliente abituale, alimentando le voci che il traditore sia proprio lui dicendo: “Non voglio rivelare troppo, ma abbiamo un certo cliente biondo che è un frequentatore abituale del locale”.
Quel cliente biondo potrebbe essere proprio Joe Alwyn? Forse sì, forse no, ma l’unica cosa che conta per il pub è di aver triplicato gli incassi e di aver ottenuto una popolarità inattesa quanto gradita.
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