Pubblicato il 28 Maggio 2024
Pochi giorni fa il segretario della Nato Jens Stoltenberg aveva ufficiosamente tolto il veto all’Ucraina sull’uso di armi alleate contro Mosca. In sostanza, gli Stati Uniti avrebbero dato il loro ok all’uso di quelle armi da parte delle truppe ucraine anche in territorio russo. Parole indigeste a Putin, che dopo le schermaglie verbali con la Francia di Macron, si vede in un certo senso accerchiato sempre di più almeno a livello politico e dialettico.
Le minacce di Putin
Dopo le parole di Stoltenberg, Putin è stato molto chiaro e in tono minaccioso rivolgendosi alla Nato ha detto: “Deve capire con cosa sta giocando”. A tal proposito il presidente russo ha detto che un’eventuale escalation della situazione in Ucraina da parte dei paesi occidentali potrebbe avere conseguenze. “Basti ricordare la parità nucleare tra Russia e Usa” – questo il sinistro monito di Putin, che di fatto ha paventato in modo piuttosto esplicito l’ipotesi dell’uso della bomba atomica. Ha inoltre aggiunto che l’eventuale ingresso di truppe Nato in Ucraina sarebbe un ulteriore passo verso la guerra globale.
Ritornando sulle armi Nato in possesso dell’Ucraina, Putin riterrebbe la stessa Nato comunque responsabili del loro utilizzo contro la Russia. I missili sarebbe infatti guidati da personale della Nato, come osservato da Putin, poiché per usarli correttamente servono informazioni satellitari di cui solo l’Alleanza dispone. Inoltre, rivolgendosi ai paesi europei, ha detto in tono minaccioso: “I Paesi europei, specie quelli con un piccolo territorio e un’alta densità di popolazione, devono capire cosa rischiano prima di parlare di attacchi nel profondo del territorio russo”.
Putin ha poi concluso che lui è disposto a sedersi al tavolo delle trattative, ma solo partendo dalla bozza scritta a Istanbul nel 2022. Infine, con parole sprezzanti riportate dalla Tass, si è rivolto così a Stoltenberg: “Lo ricordo quando era primo ministro e ancora non soffriva di demenza”.