“Ripudiamo le guerre e il pensiero unico”: lo affermano i sostenitori italiani di Putin, in Parlamento. Secondo loro è l’espansione della Nato a Est il motivo dell’invasione russa.
“Putin non è Hitler. Non penso nemmeno che sia pazzo. Semplicemente fa l’interesse della Russia e del suo popolo“. Lo afferma Ugo Mattei, giurista di sinistra e intellettuale contrario al Green Pass. Dissente dalla “logica dei buoni e dei cattivi e ricorda la sua tesi, che Putin è stato messo lì dagli americani, e che poi è sfuggito di mano. Non è un sanguinario, non bombarderà i civili, né userà il nucleare. Sono totalmente contrario all’invio di armi da parte del nostro governo all’Ucraina”. Come fermare i carri armati? “Convocherei d’urgenza l’assemblea generale delle Nazioni Unite e farei approvare una risoluzione che fermi l’invasione. Servono i caschi blu“.
Il vignettista Vauro ha dichiarato: “Mi rifiuto di arruolarmi”. Anche il filosofo Diego Fusaro si è espresso in questo modo: “Zelensky sta mandando al massacro il proprio popolo”.
Ma andiamo in Parlamento: gli schieramenti pro-Putin sono Alternativa e Manifesta. Il 53enne Pino Cabras, presidente di Alternativa, non è più nei Cinquestelle. Queste le sue parole: “È in corso una mutazione radicale dell’Unione europea, che accetta la militarizzazione. Va trovata una soluzione che metta d’accordo tutte le componenti e che faccia scemare le tensioni che si sono accumulate in quell’area. L’Ucraina sia neutrale”. Quanto accade dipende “dalla grande umiliazione subita dopo la fine del Muro da parte dell’ex Unione sovietica“. Il senatore comunista Emanuele Dessì si è espresso in questo modo: “Ripudiamo le guerre e il pensiero unico”. Secondo lui il governo italiano è “servo delle multinazionali, della Ue e della Nato“.
Simona Suriano, Doriana Sarli, Yana Ehm e Silvia Benedetti sono le deputate di Manifesta. Sarli afferma: “Putin non è giustificabile, nonostante tutte le attenuanti generiche che l’espansione della Nato a Est ha determinato. Inviare armi è gettare benzina sul fuoco”. Non voteranno né il decreto per l’Ucraina, né la risoluzione (che riguarda ulteriori sanzioni alla Russia, ma anche alla Bielorussia, con la riduzione dell’importazione di gas e petrolio)
I pentastellati Vito Petrocelli, presidente della commissione Esteri al Senato, e il sottosegretario Manlio Di Stefano ritengono legittima la linea di Putin.
Matteo Salvini, dal canto suo, con la Lega ha votato a favore sul decreto. In merito all’annessione delle Repubbliche del Donbass. Vito Comencini, deputato della Lega – sposato con una pittrice russa – ha dichiarato: “Lì serviva uno statuto speciale come in Alto Adige”.
“Il disastro poteva forse essere evitato se Stati Uniti e Unione europea non avessero dato prova di cecità”. Sono le parole della giornalista Barbara Spinelli, ex europarlamentare con L’Altra Europa di Tsipras. Ha scritto un articolo sul Fatto Quotidiano, ritwittato dall’ambasciata russa in Italia.
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