Pubblicato il 3 Ottobre 2024
L’autunno ha ormai fatto prepotentemente irruzione in Italia con rovesci e acquazzoni che stanno colpendo più o meno quasi tutto il paese e tra poco tornerà anche l’ora solare, odiata e amata. Precisamente nella notte tra sabato 26 ottobre e domenica 27 ottobre bisognerà spostare la lancetta di un’ora indietro dalle 3:00 per portarla alle 2:00. Da tempo va avanti un acceso dibattito tra chi vorrebbe abolire l’ora legale e chi invece vorrebbe mantenerla.
La storia dell’ora legale
È interessante sapere che l’idea dell’ora legale fu partorita nel 1784 dalla mente brillante di Benjamin Franklin che, in un articolo sul Journal de Paris, spiegò che spostare le lancette di un’ora avanti in primavera avrebbe consentito di risparmiare sul consumo di candele e olio di lampante.
Un’idea rivoluzionaria per quei tempi, forse anche troppo, infatti fu bocciata. Ci pensò il costruttore inglese William Willet a rispolverare quell’idea per ridurre i costi della produzione industriale sempre più intensiva. La proposta fu definitivamente approvata nel Regno Unito nel 1916 con lo scoppio della prima guerra mondiale e altri paesi europei, compresa l’Italia, decisero di fare la stessa cosa. L’ora legale fu applicata regolarmente dal 1966 ed è stata adottata in tutti i paesi europei nel 1996.
Ora solare: sì o no?
Terna Spa, la società di distribuzione di energia elettrica in Italia, ha calcolato che dal 2004 al 2022 con l’ora legale c’è stato un risparmio sul consumo di energia elettrica di 10,9 miliardi di kWh con un taglio delle spese di ben 2 miliardi di euro. Il dibattito sul mantenimento o sull’abolizione del sistema però è ancora aperto.
I paesi del Nord Europa spingono per mantenere l’ora solare per tutto l’anno, sostenendo che questa soluzione ha effetti positivi sull’umore delle persone e garantisce un risparmio maggiore. I paesi del Sud, come l’Italia, preferiscono invece l’ora legale che offre più ore di sole a beneficio del turismo nei mesi primaverili ed estivi.
Almeno per il momento l’ora legale, nonostante tante discussioni e controversie, resta in vigore. Tuttavia va sottolineato che il passaggio dall’ora legale a quella solare non influisce solo sulle abitudini, ma anche sul ritmo circadiano con effetti negativi come l’insonnia, umore altalenante e scarsa capacità di concentrazione. Gli esperti consigliano di adattarsi gradualmente, anticipando oppure ritardando leggermente gli orari di riposo nei giorni successivi al cambio.