Pubblicato il 30 Luglio 2024
“Il capitano istruttore mi ha violentata” – un’accusa gravissima e scioccante quella di un’allieva di 20 anni, originaria della Campania, della Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza a Coppito, frazione de L’Aquila. La ragazza è stata anche visitata in ospedale e sul caso stanno indagando due procure, quella di Roma e quella di L’Aquila. L’accusato è un capitano 33enne della Guardia di Finanza e la vicenda ha creato grande scalpore nella scuola, considerata uno dei fiori all’occhiello delle Fiamme Gialle a livello nazionale, nonché uno dei simboli di rinascita della città dopo il terribile terremoto del 2009.
Il racconto choc della ragazza: “Più lo respingevo, più si eccitava”
La 20enne ha raccontato tutto ai poliziotti de L’Aquila e, come rivelato dal Corriere della Sera, aveva accettato l’invito in casa del capitano istruttore, che però si trovava in città e non all’interno della struttura militare. Dopo aver chiacchierato un po’ ci sarebbe stato qualche bacio consenziente, ma la ragazza avrebbe però detto di no quando il capitano voleva andare oltre.
“Mi sono alzata dirigendomi verso la porta e lui mi ha raggiunto, mi ha tolto il berretto che indossavo e ci siamo baciati sulle labbra per alcuni istanti. Poi mi ha girato, abbracciandomi da dietro, mi toccava il seno e poi la sua mano è scesa verso il pube” – queste le parole rilasciate dalla ragazza e poi riportate da Il Messaggero. Il capitano non si sarebbe fermato nonostante il rifiuto della giovane, anzi, l’avrebbe apostrofata con queste parole: “Questo è solo un assaggio di quello che ti farò provare se sabato non ti farai punire”, poi l’avrebbe sbattuta sul lavoro afferrandola per i capelli e piegandole la testa. “Non riuscivo a urlare – ha detto la ragazza nella sua confessione choc – all’ennesimo mio rifiuto si mostrava sempre più eccitato”.
La chat della vergogna: prestazioni sessuali in cambio di aiuti agli esami
La violenza sulla ragazza, benché sia un fatto gravissimo, non sarebbe un episodio isolato. L’indagine infatti si è allargata e potrebbe scoperchiare un vaso di Pandora che nasconderebbe tanti altri abusi su nuove ragazze. Nel mirino degli inquirenti ci è finita una chat di Whatsapp dove, oltre al capitano 33enne, ci sarebbero altri 3 colleghi.
I 4 uomini non si sarebbero limitati a commentare il presunto stupro a danno dell’allieva 20enne, ma avrebbero organizzato una sorta di “mercato del sesso” dove offrivano aiuti agli esami in cambio di rapporti e prestazioni sessuali. In quella chat i 4 uomini si sarebbero lasciati andare a considerazioni e apprezzamenti pesanti nei confronti delle allieve con frasi del tipo “quella la punisco se non fa come dico io”, “diamo il via alla caccia”, “gli darei io un aiutino”. Sono stati sequestrati gli smartphone degli indagati e per loro potrebbe configurarsi l’accusa di maltrattamenti in famiglia, dal momento che i reati si sarebbero svolti in un ambiente chiuso, come la caserma.
Il capitano allontanato dalla scuola
La ragazza, dopo la presunta violenza, è stata sottoposta ad una visita medica all’ospedale San Salvatore, da dove è stata dimessa con una prognosi di diversi giorni come riportato da Il Corriere della Sera. Il capitano istruttore è stato immediatamente allontanato, mentre sono stati presi provvedimenti nei confronti degli altri 3 finanzieri, trasferiti anche loro, che avrebbero cercato di insabbiare il caso. Le indagini sono destinate a chiarire se altre persone ne fossero a conoscenza, preferendo chiudere gli occhi piuttosto che denunciare.