Pubblicato il 25 Giugno 2024
La piaga della prostituzione in Italia riguarda soprattutto ragazze straniere provenienti da ogni parte del mondo. L’ultimo giro di prostituzione è stato scoperto a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, dove le ragazze erano costrette a prostituirsi fino a 20 ore consecutive al giorno. L’indagine, iniziata nell’ottobre del 2022, ha portato all’arresto di una donna cinese di 46 anni e di un uomo italiano 67enne da parte dei carabinieri di Bergamo.
I militari hanno iniziato a indagare quando i residenti del palazzo hanno segnalato uno strano via vai da un appartamento a Ponte San Pietro. Dagli accertamenti è emerso che nell’appartamento, rivelatosi poi una casa di appuntamenti, arrivavano fino a 30 clienti al giorno che pagavano in cambio di una prestazione sessuale. Le testimonianze dei condomini e dei clienti sono state di grande aiuto per le indagini.
Prostituzione no-stop
Dalle indagini è emerso che l’attività era gestita dalla donna cinese di 46enne, che aveva preso l’appartamento in affitto da un italiano 67enne, che sarebbe stato consapevole di quanto accadeva nell’immobile. Proprio per questo motivo l’uomo avrebbe chiesto un compenso decisamente più alto per l’affitto rispetto ai normali prezzi di mercato della zona.
La 46enne avrebbe reclutato le ragazze, anche loro cinesi, tramite i social pattuendo che la metà del compenso sarebbe andato a lei. Sarebbe stata trovata una lista di ragazze che avrebbero coperto le prestazioni addirittura fino al 2026.
Le indagini
Qualcosa si è iniziato a muovere nel dicembre del 2023, quando le forze dell’ordine hanno scoperto in stazione una ragazza cinese che aveva oltre 30.000 euro in contanti nascosti in una calza legata alla vita. Nel 2024 gli inquirenti hanno effettuato una perquisizione nell’appartamento, dove sono stati trovati e sequestrati altri 13.000 euro in contanti, che sarebbero stati provento dell’attività di prostituzione delle ragazze cinesi.
Il 67enne, secondo gli inquirenti, avrebbe giocato anche lui un ruolo chiave, poiché era incaricato di acquistare i profilattici che sarebbero poi stati usati dalle prostituite durante gli incontri con i clienti. Nel corso dell’ultima perquisizione sarebbero stati trovati ben 5.000 preservativi.
Da quanto emerso le ragazze vivevano in una condizione vergognosa di sfruttamento, infatti erano costrette a stare chiuse in casa fornendo prestazioni sessuali fino a 20 ore consecutive al giorno. I due arrestati si trovano in carcere con l’accusa di sfruttamento della prostituzione, mentre l’appartamento è stato sequestrato.