Parcheggio multipiano, parcheggi di scambio, pass, mobilità, trasporto pubblico urbano, utilizzo fondi residui della legge 61/81, incentivazione attività economiche, regolamento dehors, nuova segnaletica per le attività, politiche turistiche. Sono queste le problematiche con cui, dopo circa tre anni di governo dell’amministrazione targata Cassì, il quartiere di Ibla fa ancora i conti.
Problematiche presenti da troppi anni e che sono ormai diventate endemiche. E’ il senso della denuncia che arriva dal Ccn Antica Ibla dopo che lo scorso 28 ottobre il Ccn comunicava all’amministrazione comunale, attraverso un’assemblea plenaria e rivolgendosi per l’ennesima volta al sindaco, la volontà di istituire una task force per risolvere definitivamente alcune di queste problematiche. Da lì un susseguirsi di decine di incontri online e in presenza nel corso dei quali sindaco e assessori si sono sempre prodigati nello spendere fiumi di parole, affermando “ci stiamo lavorando” mentre a oggi, dopo cinque mesi, nulla di concreto è cambiato.
“Siamo estremamente delusi da tanto immobilismo – chiariscono da Antica Ibla – a nulla sono serviti i suggerimenti e le richieste, avanzate più volte, di sfruttare al meglio questi mesi per finalizzare in maniera spedita alcuni interventi decisivi per la fruibilità di Ragusa Ibla (tra questi parcheggi multipiano, servizio trasporto urbano degno di una città capoluogo di provincia, nuova segnaletica, parcheggi scambio, etc.). Forse l’Amministrazione dimentica che Ibla, con 150 e più attività, a causa del perdurare di questo stallo, acuito dalla congiuntura negativa del Covid, dovrà registrare l’annientamento del proprio tessuto economico che vanta un fatturato indicativo pre-Covid di circa 28 milioni di euro oltre a una forza lavoro di almeno 400 dipendenti. Si è mai chiesta l’Amministrazione comunale che impatto negativo, a livello economico, si avrebbe per tutta la città se il tessuto produttivo in questione perdesse la presa? A palazzo dell’Aquila, hanno idea delle tasse che si andrebbero a perdere con la chiusura delle attività? E i cittadini di Ibla hanno mai pensato cosa comporti rinunciare agli affitti che ogni mese gli imprenditori versano nei loro conti correnti? Ecco perché riteniamo che serva adesso, più che mai, una pianificazione mirata pluriennale per recuperare il perduto. Abbiamo appreso dalla stampa la volontà di un’Amministrazione che si prodiga per rivitalizzare un centro storico che anche grazie ai centri commerciali si è sempre più svuotato. Purtroppo, da anni si sentono sempre i buoni propositi ma di fatti poco e nulla. Se è vero che l’Amministrazione vuole agire e non fermarsi alle parole allora non capiamo la motivazione di non voler procedere con la giusta programmazione negli interventi che riguardano il quartiere barocco. Apprezziamo gli interventi portati avanti negli ultimi mesi ma ricordiamo all’Amministrazione che queste sono opere di ordinaria manutenzione che di certo rendono Ibla più accogliente ma non ne stravolgono l’assetto”.
“Dispiace ad oggi, e non ne capiamo il motivo – aggiungono dal Ccn Antica Ibla – prendere atto dell’assenza di una pianificazione di una nuova mobilità con incentivazione del trasporto pubblico urbano, servizio presente in tutti i centri turistici italiani. Ecco perché riteniamo sia prematuro parlare di Ztl e varchi controllati elettronicamente senza un’adeguata pianificazione complessiva dell’accessibilità del quartiere barocco. Ibla, ad oggi, non è capace di attrarre altri investimenti. Ricordiamo all’Amministrazione anche la mancanza di adeguate politiche turistiche. Ci sono, poi, una serie di altre risposte che attendiamo da mesi: quando sarà fatto l’allargamento della circonvallazione? E quando saranno impegnate le somme per incentivazione attività economica della 61/81? Le partite Iva attendono questi fondi dal 2017. E il museo archeologico nell’ex-convento di Santa Maria del Gesù? Quando ci sarà l’onore di poter varcare la porta d’ingresso come visitatori?”
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