Dopo l’attacco tramite i cercapersone, ora il Libano subisce anche i bombardamenti di Israele a sud e nell’est del paese. Nessuna de-escalation quindi, anzi, il conflitto in Medio Oriente si sta allargando sempre più pericolosamente e rischia di coinvolgere anche altri attori sullo scenario internazionale, a partire dagli USA che hanno sempre avuto un occhio di riguardo su questa zona del mondo.
Le Forze di difesa israeliane hanno comunicato che i jet da combattimento dell’Aeronautica militare israeliana hanno distrutto almeno 1.600 strutture di Hezbollah in diverse aree del Libano. Gli obiettivi distrutti comprendevano lanciatori, centri di comando e strutture militari di Hezbollah. Attacchi che hanno seminato morte e distruzione: come riferito dalle autorità di Beirut il bilancio è di 492 morti, dei quali 35 bambini.
Non è tardata la risposta di Hezbollah, che ha esploso 20 razzi dal Libano in direzione di Israele, come riferito dalle Forze di difesa israeliane. Tutti i missili sarebbero stati intercettati e caduti in aree aperte e una delle schegge avrebbe colpito un’ambulanza del servizio medico d’emergenza israeliano intervenuta per soccorrere le persone rimaste ferite mentre cercavano riparo durante gli attacchi.
Netanyahu ha invitato i cittadini libanesi a lasciare le zone del conflitto, per permettere alle forze israeliane di sradicare Hezbollah che “usa gli esseri umani come scudi e che ha piazzato razzi dei salotti e missili nei garage dei libanesi”. “Questi razzi sono puntati sulle nostre città – ha precisato Netanyahu – “e per difendere il nostro popolo dobbiamo eliminare queste armi”.
Parole che sono state raccolte da migliaia di libanesi, che stanno lasciando il sud del paese. Nel pomeriggio di ieri, 23 settembre, l’autostrada costiera a 6 corsie che porta a Beirut è stata letteralmente invasa da auto in fuga, mentre altri cittadini stavano comunque abbandonando le città per rifugiarsi in zone considerate più sicure.
Molte famiglie libanesi, fuggite dalle zone “calde” del conflitto e a rischio di bombardamenti israeliani, hanno abbandonato i loro villaggi e hanno dormito in rifugi di fortuna, allestiti frettolosamente nelle scuole di Beirut e nella città costiera di Sidone. Chi non è riuscito a trovare riparo ha dormito nelle auto, nei parchi o sul lungomare.
La Cina senza mezzi termini ha condannato fermamente l’aggressione di Israele al Libano, bollata come un “attacco indiscriminato contro i civili”. “La Cina sostiene il Libano nella tutela di sovranità e sicurezza” – ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.
Gli Stati Uniti continuano a sostenere la necessità di una de-escalation della guerra, ma intanto hanno annunciato l’invio di altri militari americani in Medio Oriente. Lo ha comunicato Pat Ryder, portavoce del dipartimento della Difesa, spiegando che è un atto necessario alla luce della tensione crescente e che si tratta di una misura per aumentare le forze già presenti nella regione.
L’Egitto ha sollecitato l’intervento immediato dell’ONU dopo la pericolosa escalation israeliana in Libano, mentre l’Iraq ha chiesto una riunione urgente dei paesi arabi a margine dell’Assemblea generale dell’ONU per fermare l’aggressione israeliana ai danni del Libano.
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