Non solo le scritte No Vax sui muri di scuole e hub vaccinali, altri raid vandalici in città hanno colpito negli ultimi tempi monomeri e palazzi del centro storico di Lecce. La Procura della Repubblica del capoluogo salentino presso il Tribunale dei minori ha individuato, infatti, un gruppo di quattro minorenni ritenuti responsabili dei raid vandalici ai danni di monumenti e immobili pubblici e privati in città. L’indagine è partita dal lavoro della procuratrice Simona Filieri. I fatti si sono sviluppati all’inizio del 2022 e, in particolare, prospetti di palazzi di città, mura del centro storico e monumenti di altissimo pregio della città di Lecce sono stati violati da graffitismo vandalico dai ragazzi in questione, che hanno agito reiterando più volte il proprio comportamento, senza particolare coscienza civica e rispetto del patrimonio artistico e architettonico. A inizio gennaio sono pervenute le prime segnalazioni dei cittadini leccesi alla Polizia Locale seguite, nei giorni successivi, da indicazioni più specifiche e dettagliate sui raid vandalici. Queste ultime hanno innescato le indagini della Procura della Repubblica ordinaria e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce per risalire ai responsabili. Grazie all’esame capillare degli impianti di videosorveglianza, ai controlli effettuati e ai pedinamenti in borghese delle forze della Polizia locale di Lecce, infatti, si è riusciti ad individuare i responsabili, minorenni, e dall’età compresa tra i 14 ed i 17 anni. Le indagini, ancora in corso, comprensive di accertamenti di natura tecnica conseguenti alle perquisizioni e ai sequestri eseguiti, nonché delle ulteriori attività di riscontro (escussione di persone informate sui fatti, interrogatori), hanno portato ad una ipotesi alquanto inquietante al vaglio degli inquirenti. I soggetti indagati, infatti, ritenuti responsabili dei raid vandalici, sembra facciano parte di una gang costituita con lo scopo specifico di imbrattare e deturpare la città e di autocelebrarsi per le gesta compiute senza essere scoperti dalle Forze dell’Ordine e con la connivenza, in alcuni casi, addirittura dei loro genitori.
Sull’episodio dei raid vandalici a palazzi e monumenti del centro storico leccese è intervenuto l’assessore alla Sicurezza del Comune di Lecce, Sergio Signore che ha dichiarato: “La street art è un’arte, ma qui parliamo di semplice vandalismo con segni di vernice effettuati nel centro storico, su beni monumentali di grande valore, su immobili privati, che non comunicano alcun messaggio se non la ‘firma’ dei giovani autori mi auguro che l’essere incappati in questa disavventura possa insegnare a questi ragazzi la differenza fondamentale che passa tra l’espressione artistica e l’imbrattamento di beni storici che sono testimoni della storia della nostra comunità. Ringrazio il comandante e gli agenti che su delega della Procura hanno svolto le indagini, occorre stroncare un fenomeno che stava assumendo dimensioni preoccupanti in città”.
Il comandante della polizia locale del Comune di Lecce, Donato Zacheo, invece, si esprime così sui radi vandalici, parlando di “attività serrata” per giungere a questo epilogo: “Devo dire un grazie particolare al nucleo di polizia giudiziaria, che sotto il coordinamento del comandante Eugenio Minerva è riuscito con grande tempismo a raggiungere questo importante risultato a tutela del patrimonio artistico e architettonico e del decoro della città“.
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